LA SANZIONE

Social network, multa Agcom da 1,35 milioni per X

Violata la norma del decreto Dignità che impedisce qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, su scommesse e gambling. Intanto Musk lancia Articles, la funzione per pubblicare post più lunghi

Pubblicato il 08 Mar 2024

massimiliano Capitanio

Agcom ha multato Twitter International Unlimited Company, che detiene la piattaforma di social media X, comminando una sanzione da 1,35 milioni di euro per violazione del divieto di pubblicità al gioco. Si tratta della prima sanzione con cui l’autorità interviene sulla piattaforma dopo l’acquisizione di Elon Musk.

Più nello specifico, l’iniziativa dell’Autorità garante per le comunicazioni, avviata nel corso del consiglio di mercoledì, mette sotto i riflettori un illecito legato al divieto di pubblicità ad attività che prosperano “con vincite di denaro o gioco d’azzardo” introdotto dal decreto Dignità.

Un’indiscrezione confermata dal commissario Capitanio

La questione era stata posta all’ordine del giorno conducendo all’esito di una istruttoria. La quale a sua volta ha portato alla delibera che ha come relatore il commissario Massimiliano Capitanio, il cui responso circolava ieri fra i parlamentari della maggioranza di Governo. Alla fine dell’istruttoria, a quanto risulta al Sole 24Ore, sulla società della galassia Musk, sarebbe stata inflitta una sanzione di 1,35 milioni di euro: 150 mila euro per ognuno dei nove profili che avrebbero violato la legge. Si tratta dunque di un’indiscrezione di stampa, confermata però a CorCom dallo stesso commissario Massimiliano Capitanio.

La spunta blu e le responsabilità di X

La condotta di X, secondo l’Agcom, avrebbe violato l’articolo 9 del decreto Dignità che sancisce che “ai fini del rafforzamento della tutela del consumatore e per un più efficace contrasto del disturbo del gioco d’azzardo” è “vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa ai giochi o scommesse con vincite di denaro nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e”, per l’appunto, “i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media”.

In quest’ottica sono state contestate le attività di 20 profili di X oggetto di segnalazioni in un arco temporale compreso fra la metà del 2022 e la fine dell’estate 2023. Di questi profili, nove erano identificati con la spunta blu, il che rende la piattaforma X responsabile della loro condotta online.

La spunta blu equivale infatti evidenzia un account con un abbonamento attivo a X premium, per ottenere il quale la società valuta nell’arco di 72 ore una serie di criteri di idoneità (completezza, uso attivo, sicurezza e veridicità) prima di rilasciare il riconoscimento. Il che implica che i gestori della piattaforma non potevano non sapere delle attività illecite, e per questo sono considerati responsabili.

Arriva la funzione Articles, i post diventano più lunghi

Nel frattempo X ha reso disponibile una nuova funzione per gli abbonati al servizio Premium. È la possibilità di pubblicare articoli più lunghi, quasi come fossero blog post, per aumentare così la permanenza sul social network.

Oltre al testo, gli articoli possono includere immagini, video, file animati e collegamenti. Una volta pubblicato, il contenuto può essere letto e condiviso da chiunque su X in base alla platea selezionata dall’autore. Vista la necessità di rendere l’articolo appetibile, la sezione fa debuttare anche i classici pulsanti di formattazione, noti a chi usa programmi di scrittura di vario tipo.

X ha iniziato a lavorare su post più lunghi molto prima dell’acquisizione dell’azienda da parte di Elon Musk. La società ha mostrato una prima versione, originariamente chiamata Note nel 2022, con l’obiettivo di attirare scrittori di newsletter e altri creatori.

Lo stesso Musk ha poi confermato la scorsa estate che gli strumenti di pubblicazione erano ancora in lavorazione. Come scrive il sito Engadget, la spinta all’apertura di Articles potrebbe essere correlata al voto presidenziale americano e alla volontà di Musk di rimettere al centro del dibattito politico la piattaforma che, anche per il lancio del concorrente Threads di Meta, ha perso il suo carattere di unicità nel panorama digitale.

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