La percentuale di crescita più alta registrata nell’ultimo anno è quella del traffico dati da dispositivi mobili, che registra un +45,5%. Per il resto scendono gli accessi alla rete fissa e accelera la flessione della customer base delle linee mobili. Sono i dati dell’osservatorio trimestrale delle telecomunicazioni di Agcom aggiornato a settembre 2014 e pubblicato sul sito dell’authority.
Un’analisi che inizia dal confronto dei prezzi in Europa, citando lo studio di Ofcom, l’autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito, secondo cui l’Italia presenta tariffe “allineati agli altri principali paesi europei nei servizi voce ma superiori in quelli broadband” per la rete fissa, mentre per la rete mobile “superiori nei servizi voce e dati ma inferiori in quelli broadband data-only”.
Analizzando l’andamento degli accessi totali alla rete fissa, l’osservatorio fotografa la flessione degli accessi (-560.000 su base annua, 1,1 milioni negli ultimi due anni). Nello specifico, nell’ultimo trimestre anche gli accessi Olo (Other licensed operators) mostrano una riduzione, con una riduzione di 60mila unità. Quanto alla situazione dei singoli operatori, dallo studio emerge che Telecom Italia negli ultimi due anni perde 1,5 milioni di linee, di cui solo 400.000 (il 25%) vengono “recuperate” dagli Olo. Fastweb cresce su base annuale (+0,9%) e consolida la terza posizione di operatore di rete fissa, mentre Wind registra un leggero calo (-0,3%). Continua il dinamismo dei servizi Fwa (fixed wireless access), proseguono da Agcom, che hanno superato i 500.000 accessi.
Per la banda larga da rete fissa, gli accessi crescono di 290mila unità su base annua, e di 30mila da giugno, in un quadro in cui gli accessi che utilizzano tecnologie diverse da Dsl hanno raggiunto 1,2 milioni. La rete Nga (next generation access) raggiunge i 640mila accessi, circa il 4,5% delle complessive linee broadband, grazie alla crescita, in particolare, delle linee (Ftth/FttCab) di Telecom Italia e di Fastweb (+277 mila da inizio anno). Nel complesso il peso di Telecom Italia scende sotto il 49%, una flessione frenata dal buon andamento degli accessi in fibra. Ad avvantaggiarsene sono soprattutto Fastweb e Wind (+0,5% ciascuno) e gli operatori Fixed Wireless Access (Fwa).
Quanto alle linee mobili, accelera la flessione della customer base (-1,2 milioni su base trimestrale). Nel complesso, rispetto a settembre 2013 le linee mobili si riducono di 2,7 milioni, per effetto della diminuzione di 4,4 milioni degli Mno (mobile network operator) e della crescita degli Mvno (mobile virtual network oiperator) di 1,7 milioni (di cui circa la metà rappresentati da Lycamobile). Su base annua Telecom Italia, pur arretrando leggermente (-0,4%), si conferma leader di mercato (32,1%), mentre perde terreno Vodafone (con -2,1% si posiziona al 27,5%). Si accentua infine la riduzione degli sms (-41% da inizio anno, principalmente per l’effetto sostituzione con “app” di messaggistica mobile.
Passando alla banda larga mobile, sono ormai 42 milioni le sim che hanno effettuato traffico dati nel terzo trimestre del 2014 (+18% su base annua), rappresentando circa il 44% della customer base complessiva. Mentre il traffico dati registra una crescita sostanziosa, attestandosi sul +45,5% circa su base annua.
Quanto infine alla mobile number portability, a fine giugno le linee complessivamente portate dall’avvio del servizio hanno superato i 74 milioni. E si conferma la netta riduzione nella propensione al cambio di gestore. L’”indice di mobilità” (rapporto tra movimentazione da inizio anno e base clienti complessiva) passa infatti dal 29,9 al 19,1%.