EMILIA ROMAGNA

Agenda digitale, Lepida “certifica” i software per la PA

A via il processo per valutare i programmi informatici per la Pubblica amministrazione dell’Emilia Romagna. Tre gli obiettivi: la coerenza con la digital agenda locale e nazionale, il miglioramento dell’efficacia delle soluzioni e la verifica di sostenibilità e qualità

Pubblicato il 22 Mag 2017

lepida-150915125814

Certificare che un determinato software in una certa versione sia in grado di interoperare correttamente, secondo determinati standard tecnici definiti da Lepida Spa, con una determinata piattaforma regionale in una certa versione. E’ l’obiettivo del nuovo processo di qualificazione prodotti sulle piattaforme regionali di LepidaSpA, società regionale dell’Emilia Romagna per l’innovazione e le reti.

Gestito da LepidaSpA per conto di Regione Emilia-Romagna e della ​Community Network Emilia-Romagna (Cner), il processo di qualificazione di prodotti software nasce nel 2012 e si sviluppa tra il 2013 e il 2015 in un contesto di iniziative in tema di Società dell’informazione via via evolutesi nell’attuale Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna.

Tre i principali obiettivi che hanno portato, nell’ultimo anno, alla ridefinizione del processo: una forte coerenza e armonizzazione con quanto previsto nell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e più in generale dell’Agenda Digitale italiana ed europea e del Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione; un miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del processo rendendolo più snello, celere e pianificato; una reale sostenibilità, economicità e qualità del processo fondata sia da un maggiore e costante confronto sul suo sviluppo tra LepidaSpA e le imprese interessate alla qualificazione dei prodotti, sia da una limitata partecipazione economica delle imprese ai suoi costi.

Su queste basi si è aperto il confronto con gli operatori di mercato che forniscono soluzioni software per la PA locale per giungere alla migliore soluzione condivisa. “L’intero processo – spiega Lepida – è stato quindi oggetto di una fase di consultazione pubblica svoltasi dal 20 marzo al 7 aprile, che ha permesso di ricevere 30 commenti (22 proposte e 8 domande).

Tre le fasi in cui si articola il nuovo processo di qualificazione: l’autocertificazione di conformità degli operatori, il collaudo eseguito da LepidaSpa, che una volta superato permette il rilascio di una qualificazione provvisoria, e il consolidamento, rispetto al quale una volta che il fornitore ha messo in produzione il prodotto qualificato presso un Ente cliente, in assenza di criticità viene rilasciata la qualificazione definitiva dopo un periodo di osservazione di sei mesi. L’elenco dei prodotti qualificati in modo provvisorio o definitivo sarà pubblicato sul sito di LepidaSpA.

“Il nuovo processo – spiega Lepida – prevede la qualificazione prodotti sulle piattaforme regionali FedERa (autenticazione), PayER (pagamenti), Aci (Anagrafe comunale immobili) e DocER (gestione documentale), e successivamente sulla nuova piattaforma di Accesso unico alle imprese”.

Per ciascuna piattaforma è previsto un incontro di approfondimento tecnico e una prima sessione di collaudo per le imprese che intendono qualificare propri prodotti nella seconda metà del mese di luglio. Tutta la documentazione sul nuovo processo è disponibile sul sito di LepidaSpa.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati