Spingere la trasformazione della Pa, ma anche favorire la creazione dell’ecosistema digitale su misura di imprese. Questi i due grandi obiettivi per il 2016 su cui sono puntati i riflettori. Ad annunciare i progetti in cantiere per il nuovo anno il direttore generale dell’Agid Antonio Samaritani e il Consigliere per l’innovazione di Palazzo Chigi Paolo Barberis, dal palco del New Digital Government Summit 2015, organizzato a Roma da The Innovation Group.
“La trasformazione della Pa è un percorso complesso. Dobbiamo darci obiettivi chiari e poche priorità, semplici ma sufficientemente ampie per creare l’effetto ‘valanga’. Pensiamo di averli trovati”, sottolinea Samatirani. Spid, pagamenti digitali, anagrafe unica, notifiche e linee guida i cinque pilastri della “rivoluzione” annunciati peraltro in occasione dell’Italian Digital Day di Venaria Reale. “Nella nostra visione Spid è anche per i privati – annuncia Samaritani – Abbbiamo ricevuto tre richieste di accreditamento, una quarta è in arrivo e sono numerose le amministrazioni pilota”.
Samaritani ha annunciato che da gennaio 2016 saranno 300 i servizi disponibili e che nel 2017 ci sarà l’adesione di tutte le pubbliche amministrazioni. Riguardo ai pagamenti digitali la piattaforma PagoPa sarà operativa su tutto il territorio a partire dal prossimo anno. “Nell’ultimo trimestre abbiamo registrato una crescita del 94% delle operazioni”, spiega il dg di Agid.
Da gennaio sarà avviato anche il monitoraggio delle azioni sul territorio da parte delle Regioni: “Puntiamo a creare un Desi (Digital Economy and Society Index, ndr) regionale”, annuncia Samaritani. Sempre da gennaio saranno inoltre progressivamente aggiornati tutti i siti Internet della Pa centrale con un unico moke up: “Partirà il Dipartimento della funzione pubblica, poi il Ministero dei trasporti e via dicendo. E anche noi di Agid ci adegueremo”.
Sul fronte carta d’identità elettronica Paolo Barberis annuncia: “Stiamo disegnando il nuovo strumento. Ci sono già tutta una serie di applicazioni in demo funzionanti. E lo stesso vale per la cittadinanza digitale”. Nel 2016, annuncia il Consigliere per l’innovazione, si punta a dare vita anche a “un ecosistema di finanziamenti per affiancare il paese al capitale di rischio”. “Siamo ancora troppo indietro – sottolinea Barberis – bisogna recuperare per rendere competitive le nostre aziende”.