Aggregatori di contenuti, Break.com condannata: “Risarcisca Mediaset”

Gli utenti avevano caricato sulla piattaforma digitale statunitense programmi del broadcaster italiano. Il Tribunale di Roma: “Aggregatore responsabile: usa quei contenuti per raccogliere pubblicità”

Pubblicato il 29 Apr 2016

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Centoquindicimila euro di risarcimento, più il pagamento delle spese processuali e mille euro di penale per ogni eventuale violazione futura. E’ la condanna che la nona sezione del Tribunale civile di Roma ha inflitto alla piattaforma statunitense Break.com per “uso illecito dei programmi televisivi Mediaset”.

“Il tribunale – si legge in una nota di Mediaset – accogliendo i più recenti precedenti comunitari, ha stabilito la responsabilità civile di chi pubblica contenuti caricati dagli utenti. La nuova sentenza rappresenta un ulteriore passo avanti nella giurisprudenza relativa alla tutela del diritto d’autore degli editori italiani in ambito digitale”.

Con il loro pronunciamento i giudici attribuiscono di fatto un ruolo agli aggregatori, che non sono più “intermediari tecnici e passivi” ma “impresa globale” che utilizza i contenuti messi a disposizione del pubblico per alimentare il proprio business pubblicitario.

“L’intervento diretto nei contenuti”, continua il comunicato Mediaset ricostruendo le motivazioni della sentenza, è dimostrato anche attraverso i “video correlati” e la presenza di un “editorial team”, elementi che qualificano il provider come “hosting attivo”, e che dimostrano la “conoscenza effettiva” degli illeciti.

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