LEGGI QUI LO STATUTO
Lo Statuto dell’Agenzia per l’Italia Digitale, pubblicato in anteprima dal Corriere delle Comunicazioni all’indomani dell’ok della Corte dei Conti, è appena uscito in Gazzetta Ufficiale, ma le novità non sono finite qui, sulla via della piena operatività. Adesso infatti è la volta della nomina del Comitato d’Indirizzo e della Commissione di Coordinamento Spc (Sistema pubblico di Connettività), a cura della Presidenza del Consiglio. Due istituzioni dalla forte rilevanza politica, per i lavori sull’Agenda. Soprattutto il Comitato sarà espressione della Presidenza e quindi del nuovo premier: un’impostazione che Enrico Letta aveva voluto per sottoporre l’Agenzia a un forte controllo (e accentramento) politico.
“Il Comitato si occuperà delle strategie dell’Agenzia, cioè quello che finora abbiamo fatto noi nell’Unita di Missione di Caio. La Commissione si occuperà invece di regole e di standard”, dice Anna Pia Sassano, una delle figure cardine dell’Unità. I due organismi sembrano quindi posti sopra la figura di Agostino Ragosa, direttore dell’Agenzia. Dovrebbero arrivare a giorni, visto che il decreto per nominarli- a quanto risulta- è già pronto e attende solo la firma. Di chi? A quanto riferisce Ragosa (e l’Unità di missione non smentisce), probabilmente sarà quella di Filippo Patroni Griffi, sottosegretario alla Presidenza, nell’ambito delle attività della gestione corrente da parte del Governo uscente. Prima della nomina dei nuovi ministri, quindi. Dopodiché, l’Unità di Missione decade, ma viene data come molto probabile l’integrazione dei suoi membri all’interno del Comitato d’Indirizzo. Ci sarebbe quindi una piena continuità rispetto alla governance Letta.
Si legge, nello Statuto: “Il Comitato di indirizzo (di seguito: Comitato), nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro da lui delegato, e’ composto da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico, un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, un rappresentante del Ministro per la pubblica amministrazione, un rappresentante del Ministero dell’economia e delle finanze e da due rappresentanti designati dalla Conferenza Unificata e dai membri del Tavolo permanente per l’innovazione e l’Agenda digitale italiana, tutti in possesso dei requisiti di qualificazione professionale previsti dall’art. 21, comma 2 del decreto istitutivo. Ai componenti del Comitato di indirizzo non spetta alcun emolumento, indennita’ o rimborso spese”.
Quanto alla Commissione Spc, c’è un piccolo giallo. Era prevista nel vecchio Statuto, ma è scomparsa nel nuovo. Un tweet odierno di Sassano spiega però che la Commissione viene “resuscitata”. “Sì, perché la Commissione è prevista nella norma primaria e ci sarà, come affermato nel verbale dell’ultimo Consiglio dei ministri”, spiega al nostro sito. Si legge infatti che “su proposta del Presidente del Consiglio (il Consiglio ha approvato) (…) la nomina dei componenti di parte statale della Commissione di coordinamento del sistema pubblico di connettività, prevista dal Codice dell’amministrazione digitale”.
Le funzioni della Commissione sono numerose.
Di per sé è una buona notizia, per l’Agenda digitale, che sia arrivato finalmente lo Statuto. Ora restano da sistemare gli ultimi tasselli della governance. E’ possibile comunque trovare tra le stesse pagine dello Statuto un segno del grande ritardo con cui è giunto. Si legge infatti che Ragosa avrebbe già dovuto- secondo lo stesso Statuto- presentare entro il 31 gennaio, alla Presidenza del Consiglio, gli obiettivi dell’Agenzia.
“Entro il 31 gennaio di ogni anno, ai sensi dell’articolo 8, comma 4, lett. e), del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, il Direttore, in coerenza con quanto previsto dal “Modello strategico di evoluzione del Sistema Informativo della Pubblica Amministrazione” di cui al precedente art. 3, comma 2, presenta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri o al Ministro da lui delegato, per l’approvazione, una proposta di convenzione di durata triennale, aggiornata annualmente, nella quale vengono definiti gli obiettivi specificamente attribuiti all’Agenzia, i risultati attesi in un arco temporale determinato, l’entita’ e le modalita’ dei finanziamenti da accordare all’Agenzia stessa, le strategie per il miglioramento dei servizi, le modalita’ di verifica dei risultati di gestione, le modalita’ necessarie ad assicurare la conoscenza dei fattori gestionali interni all’agenzia, quali l’organizzazione, i processi e l’uso delle risorse. La convenzione viene stipulata entro 90 giorni dalla presentazione della proposta. Si applicano le disposizioni in materia di ciclo della performance di cui al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. In prima applicazione, la proposta di convezione e’ presentata entro 90 giorni dall’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro da lui delegato di approvazione del presente Statuto”.