VENEZIA

Agid, intesa con Vega per centrare gli obiettivi di Agenda digitale 2020

Firmata la convenzione triennale per la nascita di un’unità di progetto territoriale. Poggiani: “Impegnati a ridurre il divario tra l’Italia e la media dei paesi europei, rafforzando ricerca e innovazione per PA, imprese e cittadini”

Pubblicato il 01 Dic 2014

poggiani-vega-venezia-141201171857

Una convenzione triennale per collaborare nella promozione e nell’attuazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana, a partire dall’insediamento di un’unità di progetto al primo piano dell’edificio Pegaso del Vega, il parco scientifico e tecnologico di Venezia.

A firmare la convenzione sono stati oggi Alessandra Poggiani, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, e Tommaso Santini, amministratore edlegato di Vega Scarl.

“La nascita della nuova unità territoriale – si legge in una nota – si inserisce in un programma complessivo che vede e vedrà AgID presente su tutto il territorio nazionale grazie a collaborazioni istituzionali a costo zero per le amministrazioni: quattro sono, infatti, le unità di progetto che, insieme a quella veneziana, stanno nascendo in tutta Italia. Si tratta di contact point che connettono le politiche nazionali con le realizzazioni sui territori”.

L’AgID, spiega il comunicato, opera per raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale italiana in coerenza con quelli fissati dall’Europa per il 2020. Il Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno ha individuato nel mercato unico digitale la principale leva per la trasformazione economica e sociale dei paesi europei. “Per realizzare quest’obiettivo europeo di crescita digitale bisogna intervenire riducendo le disparità presenti tra l’Italia e la media dei paesi europei rispetto ad accesso, uso e qualità delle infrastrutture dell’Ict – afferma Poggiani – e insieme rafforzare ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione per Pa, imprese e cittadini”

Per il 2020, spiegano dall’Agid, la priorità è la diffusione della banda larga a e ultralarga a 100 Mbps per tutti gli edifici e uffici pubblici del paese, ovvero la creazione di un sistema pubblico di connettività “con cui le identità digitali di cittadini, imprese e Pa, possano accedere ai servizi in rete in modo più semplice e con una razionalizzazione dei costi a carico dello Stato – conclude il Comunicato – In vista dell’approdo agli Open Data”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati