Il computer strumento di lavoro al pari di trattori, rastrelli, zappe e cesoie: sono questi i nuovi agricoltori digitali, definizione nata con il boom di aziende agricole sbarcate in Internet. Come è emerso da dati diffusi a Bologna durante il wwworkers Camp, l’evento che ha riunito i lavoratori digitali italiani, negli ultimi 10 anni i siti Internet di agricoltori sono passati da 5mila a 29mila e gli esperimenti di e-commerce da 3mila a 27mila.
È una nuova generazione di contadini 2.0 con storie come quella di Paolo Ferraris, 33 anni, di Vercelli, un diploma di industrial designer messo in un cassetto per fondare leverduredelmioorto.it, sito dove vende frutta e verdura biologica (10-12mila contatti al mese). Ci sono poi 20 lavoratori dell’ex Eutelia in cassa integrazione che a Roma, tre anni fa, hanno dato vita a “Eutorto”, un orto presso un Istituto Tecnico Agrario Statale che ora vende i prodotti on line. O c’è Chiara Innocenti, 36 anni, laureata in economia, già controller del credito, che insieme alla sua amica Francesca, biologa ed enologa, ha dato vita a Tunia, azienda che produce vino, olio e distillati, commercializzati dall’omonimo sito.
“Tunia è la trascrizione del nome dell’antica divinità etrusca corrispondente a Giove latino, che abbiamo scelto per rendere omaggio al territorio in cui lavoriamo, quello di Arezzo” spiega Chiara a Labitalia, raccontando una storia di una scelta ben precisa: quella di “dare vita a un’azienda agricola sfruttando appieno la nostra preparazione e la nostra competenze, e di fare l’imprenditrice e non la contadina. Anche per questo il web è uno strumento nato insieme all’azienda, per farci conoscere il più possibile dai nostri clienti e comunicare provenienza e qualità dei prodotti che scelgono”.
La stessa idea di diffusione di una cultura di consumo stagionale, di filiera corta e di qualità anima cortilia.it, 15 mila utenti, “un vero mercato agricolo on line” di Milano e provincia, come spiega a Labitalia il suo fondatore, Marco Porcaro. Ma cortilia.it non è solo una web-bancarella di ortofrutta: organizza un vero processo di “ingegnerizzazione” dell’acquisto, incrociando i dati di chi produce (cosa, quando, quanto) e quelli di chi compra (dove, cosa, e in che tempi). I risultati sono meno spostamenti, meno eccedenze, meno inquinamento, meno costi e più qualità. “Siamo in grado di garantire – spiega Porcaro – consegne a domicilio entro 48-72 ore dall’acquisto on line, ma soprattutto garantiamo che tra la raccolta del prodotto e la consegna passino al massimo 10 ore”.
“Non a caso – spiega Porcaro, che viene dal mondo dell’ingegneria informatica – cortilia.it è nata come start up innovativa e gran parte delle spese iniziali sono andate proprio in Ricerca e Sviluppo, per costruire e testare il software adatto alle nostre esigenze”.
Fondamentale, dice, “è stato aver trovato chi ha creduto nella nostra idea: finanziatori, business angels e investitori professionali”.
Attualmente a cortilia lavorano 6 persone, “ma abbiamo già sviluppato un piano di crescita e prevediamo di arrivare presto a 50 occupati”.