Le soluzioni It sono sempre più parte delle attività agricole e nuove agevolazioni per gli investimenti nell’evoluzione digitale e green arriveranno anche grazie allo schema di aiuti di Stato italiani da 450 milioni di euro che la Commissione europea ha approvato.
L’obiettivo dello schema è quello di migliorare la competitività e la resilienza del settore promuovendo progetti legati, tra l’altro, alla costruzione, acquisizione o miglioramento di immobili; all’acquisto di macchinari ed attrezzature; e all’acquisto, sviluppo o utilizzo di soluzioni informatiche, dal cloud all’Iot ai software per l’analisi dei dati.
Agritech, gli aiuti di Stato italiani
Lo schema italiano è stato approvato da Bruxelles, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato dell’Ue, per promuovere gli investimenti sia legati alla produzione agricola primaria sia alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Le agevolazioni saranno, dunque, aperte alle imprese attive in questi due ambiti in Italia.
L’aiuto assumerà la forma di prestiti agevolati e coprirà fino all’80% dei costi ammissibili e la misura sarà in vigore fino al 31 dicembre 2025,
Via libera dalla Commissione Ue
La Commissione ha valutato lo schema sulla base delle norme sugli aiuti di Stato dell’Ue, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di determinate attività economiche in determinate condizioni, nonché delle Linee guida sugli aiuti di Stato nel settore agricolo, forestale e nelle aree rurali per il 2022.
La Commissione ha ritenuto che lo schema sia necessario e appropriato per incoraggiare gli investimenti pertinenti nel settore agricolo e che sia proporzionato in quanto limitato al minimo necessario e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati membri. Sulla base di tali considerazioni, è arrivato il disco verde dell’esecutivo comunitario.
La versione ufficiale della decisione sarà resa disponibile con il numero SA.107521 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della Commissione per la concorrenza una volta risolti eventuali problemi di riservatezza.
Tecnologie e competenze italiane in campo
Lo scorso agosto la Direzione generale per l’agricoltura (DG Agri) della Commissione europea ha assegnato ad Areté, azienda italiana specializzata in analisi economiche e di policy per l’agrifood, l’incarico di condurre il primo studio europeo sull’utilizzo e sulle potenzialità dei dati nel sistema agroalimentare. Questo progetto, della durata di 18 mesi, si propone di mappare i principali e più efficaci sistemi di gestione dei dati agricoli in tutto il mondo, esaminando anche come alcuni Paesi utilizzano le informazioni in tempo reale per prevedere e mitigare gli impatti delle crisi. L’obiettivo è quello di fornire supporto all’Europa affinché possa adottare strategie simili.
A luglio è partito anche il progetto “Agricoltura digitale per lo sviluppo sostenibile” (Agritech Ue), coordinato dal professor Gianluca Brunori dell’Università di Pisa, con un budget di circa 3,5 milioni di euro di cui il 50% finanziato nel quadro del programma Digital Europe. L’obiettivo è formare competenze avanzate per affrontare le sfide dell’agricoltura del futuro, puntando a un settore agricolo sostenibile, efficiente e all’avanguardia nell’era digitale.