Il 67% degli utenti preferisce accedere on demand ai propri programmi tv preferiti. Ma quando si è “costretti” a guardare contenuti “live”, il mezzo preferito resta per oltre il 56% del campione negli Usa ancora la televisione rispetto all’online. Sono i principali risultati del Rapporto sullo stato dei servizi Cdn realizzato da Akamai Technologies, azienda che offre servizi cloud per l’erogazione sicura e ottimizzata di contenuti online e applicazioni business, e Streaming Media, specializzata in servizi e formazione dedicati al settore media.
In Nord America, per guardare i contenuti online nella vita privata, il 25% degli intervistati preferisce i notebook, seguiti dai desktop (22%) e dalla TV (19%). In Europa, per fruire dei contenuti online, il 23% preferisce i tablet ai desktop (15%) e agli smartphone (10%). Lo studio indaga i trend nelle modalità di consumo di contenuti video in rete condotto mediante interviste a oltre 1.000 professionisti del video online. Agli intervistati è stato chiesto di evidenziare le preferenze specifiche in relazione ai dispositivi che utilizzano per la visione dei contenuti online, e quali sono le sfide che le loro aziende stanno affrontando nella distribuzione di contenuti video online su più dispositivi e su scala globale.
“Siamo a un punto di svolta nella storia dei servizi di media delivery – afferma Timothy Siglin, collaboratore di Streaming Media e autore del rapporto -. In termini di dispositivi, il mercato è più frammentato che mai: una sfida senza precedenti per i provider di contenuti premium”.
Il fatto che un numero sempre maggiore di consumatori scelga di guardare contenuti online in streaming rappresenta una sfida importante per i provider di contenuti, spiegano da Akamai, dove la qualità e il tempo di caricamento diventano elementi sempre più critici. Circa un terzo degli intervistati, infatti, abbandona un video che non si carica nei primi cinque secondi e il 92% dichiara che la qualità dei contenuti è importante o molto importante per l’esperienza generale di visualizzazione online.
“Sempre più persone scelgono di guardare video online su più dispositivi con aspettative sempre maggiori in termini di qualità del contenuto e di esperienza generale – sottolinea Neil Cohen, vice presidente Product Marketing di Akamai -. Si tratta di una sfida per tutto il settore, dalla scelta della tecnologia utilizzata dai produttori e distributori di contenuto, alla posizione e modalità di inserimento delle pubblicità, fino alle decisioni riguardo a format e capacity planning”.
Quanto alle reti di distribuzione di contenuti, gli esperti e i manager che operano nel settore dei media sono preoccupati tanto dal costo dei servizi Cdn che dall’esigenza di continuare a garantire l’offerta di contenuti multi-schermo sia ai dispositivi esistenti sia a quelli del futuro. Secondo il rapporto, alcune particolari funzionalità offerte dalle Content Delivery Network vengono considerate più importanti di altre. Oltre il 26% degli intervistati ha evidenziato ad esempio l’estrema rilevanza di poter offrire i contenuti in modalità multi-schermo/multi-dispositivo. Seguono altre funzionalità quali “capacità di analytics” e tecnologia capace di regolare il flusso video in base al cambiamento delle condizioni.