TURISMO DIGITALE

Alberghi contro Booking & Co: “Più sconti a chi ci contatta direttamente”

Federalberghi annuncia un ricorso al Tar per chiedere libertà di movimento rispetto alle multinazionali dell’intermediazione. Il Dg Nucara: “Il Governo intervenga vietando le clausole vessatorie”

Pubblicato il 25 Giu 2015

Antonello Salerno

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E’ il ricorso al Tar del Lazio il mezzo scelto da Federalberghi per chiedere che siano definitivamente aboliti i patti di parity rate tra gli albergatori e le multinazionali dell’intermediazione, da Booking a Tripadvisor. Questi accordi vincolano gli albergatori a non poter fare online offerte più basse rispetto a quelle pubblicate sui portali d’intermediazione, “Soluzioni – sostengono da Federalberghi – che sarebbero più vantaggiose per la clientela”. “Non tutti lo sanno – si legge in una nota dell’associazione – ma quando un portale promette il miglior prezzo, in realtà sta dicendo che ha proibito all’albergo di offrire un prezzo più conveniente sul proprio sito internet”.

Così in vista dell’estate, periodo in cui gli esercizi ricettivi italiani ospitano più di cinquanta milioni di persone, per un totale di circa 250 milioni di pernottamenti, il cinquanta per cento dei quali riguarda la clientela straniera, l’associazione degli albergatori ha deciso di dare vita a una campagna informativa, predisponendo un set di messaggi informativi a disposizione degli albergatori, “che invitano i turisti a farsi furbi, contattando direttamente gli alberghi”.

“Sulla scorta di quanto finora sancito dall’Antitrust – afferma Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi – a partire dal 1º luglio chi viaggia per vacanza o per lavoro in Italia potrà beneficiare di una importante opportunità: in applicazione delle nuove regole gli alberghi italiani, se contattati direttamente, potranno offrire condizioni migliorative rispetto a quelle pubblicate sui grandi portali. Un’opportunità in più in vista delle imminenti vacanze estive”.

Rispetto al ricorso al Tar, inoltre, Nucara lancia anche un appello al Governo: “Considerato che i tempi tecnici di definizione del ricorso non saranno immediati – spiega – chiediamo al Governo di intervenire con urgenza, vietando per legge queste clausole vessatorie, al pari di quanto è avvenuto in Francia pochi giorni fa”.

Spiegando i motivi di questa mobilitazione, Federalberghi sottolinea che ne trarranno beneficio in molti: a partire dai cittadini, che prenotando direttamente possono usufruire di soluzioni più convenienti. Ma anche le imprese, che oggi pagano ai portali di prenotazione commissioni che possono arrivare “anche oltre il 30%”, e lo Stato italiano, “che oggi non percepisce nemmeno un centesimo dai colossali guadagni che i portali stranieri realizzano nel nostro Paese”.

Da queste considerazioni nascono le “due mosse” che i consumatori possono fare per cercare le tariffe più convenienti: Il primo è visitare sempre il sito internet dell’hotel, sul quale dal 1º luglio potranno essere disponibili tipologie di offerte che non sono presenti sui grandi portali, ai quali gli alberghi non sono più obbligati a conferire tutti i propri prodotti. “Se questa prima ricerca non genera il risultato auspicato – consiglia l’associazione – è possibile telefonare o inviare una mail direttamente all’albergo e domandare se nel giorno di nostro interesse sono disponibili soluzioni più convenienti rispetto a quelle poste in vendita sui grandi portali. In alcuni casi, l’albergo potrà offrire un prezzo migliore. In altri, un servizio aggiuntivo, ad esempio, un cocktail di benvenuto, oppure il wi-fi gratis, se non è già previsto dalle condizioni generali, o una facilitazione”.

“Inoltre – conclude Federalberghi – il contatto diretto con la struttura consente di conoscere e sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’albergo e dal territorio e di organizzare un soggiorno su misura con un’assistenza personalizzata che non sarà mai possibile trovare nei supermercati online”.

Intanto da Booking.com, arriva l’annuncio che a partire dal 1° luglio l’azienda estenderà alle strutture partner di tutta Europa le modifiche alle clausole di parità tariffaria già concordate ad aprile con le autorità garanti della concorrenza di Italia, Francia e Svezia sotto il coordinamento della Commissione Ue.
L’ obiettivo, secondo Booking.com “è uniformare gli standard europei, aumentare la concorrenza tra le varie online travel agency a vantaggio dei consumatori e degli albergatori. Questi ultimi, infatti, saranno incoraggiati a offrire diverse tariffe e condizioni di prenotazione (per esempio cancellazione, connessione WiFi o colazione gratuite) su diverse agenzie di viaggio online a vantaggio degli ospiti delle strutture”.

“Rimarrà – conclude il comunicato – la formula del Miglior Prezzo Garantito: questo vuol dire che qualora i clienti trovassero la propria camera a un prezzo più basso su un altro sito di prenotazione, Booking.com offrirà loro lo stesso prezzo. Inoltre, Booking.com continuerà a impegnarsi per offrire le migliori strutture al miglior prezzo possibile cercando sempre nuovi stimoli per collaborare con i partner”.

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