LA VERTENZA

Alcatel-Lucent, intesa con i sindacati: a Trieste no a licenziamenti collettivi per 5 anni

Fim, Fiom e Uilm hanno siglato l’ipotesi di accordo con la multinazionale franco-statunitense e Flextronics sulla cessione dello stabilimento. Loiola: “Questa operazione è una reale opportunità di sviluppo per Trieste”

Pubblicato il 23 Giu 2015

Antonello Salerno

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L’ultima tornata di trattative al Mise tra i sindacati, i vertici italiani di Alcatel-Lucent, l’azienda che ha deciso di cedere lo stabilimento di Trieste, e Flextronics, il gruppo che ha accettato di rilevarlo, si è conclusa all’alba. Soltanto dopo più di 12 ore di confronto è stata raggiunta un’ipotesi d’accordo, sottoscritta, oltre che da Fim, Fiom e Uilm anche dalle organizzazioni sindacali del lavoro in somministrazione Felsa, Nidil e Uiltemp. Ora l’accordo dovrà essere sottoposto prima all’esseblea dei lavoratori e subito dopo a un referendum tra i dipendenti che si svolgerà a meno di cambiamenti dell’ultim’ora giovedì e venerdì. La cessione dello stabilimento e delle attività, intanto, si legge in una nota di Alcatel-Lucent – sarà operativo del primo luglio.

Il verbale siglato al ministero dello Sviluppo economico prevede che Alcatel Lucent cederà agli statunitensi di Flextronics per i prossimi cinque anni, rinnovabili per ulteriori cinque, i diritti esclusivi per il 100% dei prodotti ottici. Alcatel-Lucent garantirà nei prossimi tre anni volumi produttivi che impegneranno il 75% della forza lavoro in essere alla fine del 2014, ovvero 507 su 676 addetti. Il resto delle attività, portate da Flextronics, satureranno il restante 25% della manodopera, con fluttuazioni possibili di più o meno il 15%.

Flextronics ha assunto inoltre l’impegno di non procedere a licenziamenti collettivi almeno per tutto il quinquennio di durata dell’accordo commerciale, impegnandosi inoltre ad assumere a tempo indeterminato, entro il primo settembre 2015, cento lavoratori che oggi lavorano con contratto di somministrazione lavoro, in una posizione equivalente e un inquadramento analogo a quello odierno. A parità di mansione verranno assunti i lavoratori con più anzianità e gli verrà riconosciuta un’anzianità di servizio pari alla somma di tutti i periodi lavorati, dal momento che ci sono lavoratori che hanno accumulato più di dieci anni di anzianità di servizio. Quanto a eventuali assunzioni future, l’accordo stabilisce che i lavoratori somministrati in forza avranno il diritto di precedenza.

“Questa cessione è realmente un’opportunità di sviluppo per Trieste, che diverrà un centro di eccellenza, un punto di riferimento per il mercato del trasporto ottico, in continua crescita nei prossimi anni – afferma Roberto Loiola, presidente e amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia – Flextronics è un leader mondiale nel manufacturing, con competenze riconosciute a tutti i livelli. Con questa acquisizione rafforzerà la sua posizione nel mercato ottico mondiale”.

“Se da una parte siamo preoccupati perché si riscontra un indebolimento della presenza di Alcatel-Lucent nel nostro paese – commenta Giuseppe Ricci, coordinatore nazionale Fim Cisl per Alcatel-Lucent – è anche vero che per il sito di Trieste e per il territorio nasce una sfida nuova, con Flextronics che individua in questo stabilimento un ‘hub mondiale per le attività ottiche’, anche per i futuri clienti: l’azienda statunitense ha le competenze necessarie per riuscirci”.

“La questione dello stabilimento di Trieste rappresentava un’anomalia anche rispetto all’utilizzo dei lavoratori interinali: abbiamo individuato un percorso che passa attraverso la stabilizzazione di 100 lavoratori, riconoscendo tra l’altro l’anzianità con tutte le relative competenze contrattuali che ne derivano – prosegue Ricci – La sfida più importante adesso è il fatto di dare inizio a un percorso che apra altre opportunità di sviluppo per il futuro, partendo dal principio che per i prossimi 5 anni non potranno esserci procedure di licenziamento collettivo. Sarà fondamentale vigilare gli impegni sottoscritti vengano rispettati. E in più – conclude – ci aspettiamo in generale che l’intervento del Governo, anche se tardivo, possa portare rassicurazione anche sulla futura permanenza di Alcatel-Lucent nel nostro Paese”.

“E’ un’ipotesi positiva di accordo che fornisce una garanzia occupazionale per il prossimo quinquennio e consente la stabilizzazione di una parte dei lavoratori che da troppi anni lavorano a Trieste con contratto di somministrazione – commenta Roberta Turi, segretario nazionale Fiom – Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee e la prossima settimana si darà la parola alle lavoratrici e ai lavoratori con il referendum”.

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