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Alibaba risponde all’appello di Xi Jinping: sul piatto 15,5 miliardi per la “prosperità comune”

Il gigante dell’e-commerce aderisce all’iniziativa del governo di Pechino, che ha chiesto alle grandi aziende locali di intervenire concretamente per alleviare le disuguaglianze. I fondi andranno alle pmi e alle protezioni assicurative per i lavoratori della gig economy

Pubblicato il 02 Set 2021

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Il gruppo cinese Alibaba si unisce allo sforzo incoraggiato dal governo di Pechino: davanti all’appello del presidente Xi Jinping affinché le aziende intervengano concretamente per alleviare le disuguaglianze nella seconda economia più grande del mondo, il gigante dell’e-commerce investirà 100 miliardi di yuan (15,5 miliardi di dollari) entro il 2025 a sostegno della “prosperità comune”. La società diventa così l’ultimo gigante aziendale a impegnarsi a sostenere il progetto: tra le società che hanno fatto annunci simili vi sono già Tencent Holdings, che ha anche promesso 100 miliardi di yuan, e Geely Automobile.

Il sito web Zhejiang News, sostenuto dal governo, ha affermato che i fondi di Alibaba andranno in settori come i sussidi per le piccole e medie imprese e il miglioramento della protezione assicurativa per i lavoratori della gig economy come corrieri e autisti che viaggiano. Creerà anche un “fondo per lo sviluppo della prosperità comune” da 20 miliardi di yuan.

Ampia repressione normativa

Il gigante dell’e-commerce e i suoi rivali tecnologici sono stati l’obiettivo di un’ampia repressione normativa su questioni che vanno dal comportamento monopolistico ai diritti dei consumatori.
Alibaba è stata multata per la cifra record di 2,75 miliardi di dollari ad aprile per violazioni del monopolio. Il settore ha anche attirato critiche per il trattamento degli addetti alle consegne e degli autisti, la maggior parte dei quali non è coperta dall’assicurazione sanitaria e sociale di base.

La piattaforma di consegna di cibo Ele.me e l’operatore di supermercati Freshippo, entrambi di proprietà di Alibaba, erano tra gli operatori chiamati a un incontro il mese scorso con le autorità di regolamentazione del governo sul miglioramento della sicurezza e dei diritti dei lavoratori per i lavoratori delle consegne.

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