Alibaba scalda i motori in vista delll’Ipo che, secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, potrebbe essere lanciata intorno alla metà di questo mese e dovrebbe contribuire a raccogliere oltre 20 miliardi di dollari, classificandosi così come la maggiore Initial public offering del mondo da sempre, in grado di battere anche il record dei 12 miliardi di Facebook.
Il gigante cinese dell’e-commerce dovrebbe iniziare nella settimana dell’8 settembre il road-show di presentazione della propria attività ai potenziali investitori. Nel frattempo, entro questa settimana, il potente gruppo asiatico conta di concludere, ovviamente in modo positivo, il dialogo avviato da un mese a questa parte con le autorità di regolamentazione statunitensi.
Questo significherebbe che le contrattazioni alla Borsa di New York potrebbero cominciare il 18 o il 19 settembre. Alibaba aveva inizialmente ipotizzato di avviare il road show a fine agosto, ma ha poi fatto slittare tutto a settembre, dal momento che molti degli investitori erano in vacanza. Ma soprattutto, prima di procedere, la società cinese ha bisogno del semaforo verde della Securities and Exchange Commission, la Consob americana.
Una volta arrivata l’approvazione della Sec, Alibaba dovrà fissare il range di prezzo per il collocamento, a cui faranno seguito quasi due settimane di road show durante il quale si terranno gli incontri con i grandi gruppi e i piccoli investitori in Asia, Europa e Stati Uniti. Secondo indiscrezioni il roadshow partirà da Hong Kong.
Alibaba si quoterà al New York Stock Exchange. L’avventura americana di Alibaba è motivo di grande orgoglio per la Cina, che guarda con grande attenzione alle ambizioni del gruppo fondato nel 1999 da Jack Ma, ex insegnante di inglese che creò un sito per collegare i fornitori cinesi con acquirenti all’estero. Oggi Jack Ma è l’uomo più ricco della Cina.
Da quei tempi tanta strada è stata fatta e Alibaba ha già da tempo superato le americane Amazon.com e Ebay, che ora arriva a sfidare in casa. Nel 2013 le sue vendite sono ammontate a circa 240 miliardi di dollari, contro i 100 miliardi di dollari di Amazon.
L’annuncio ufficiale della volontà di sbarcare a Wall Street era stato dato a marzo, quando Alibaba aveva fatto sapere di aver avviato la procedura per l’Ipo presso la Borsa di New York, dopo mesi di speculazioni su dove la company di Hangzhou avrebbe lanciato la sua Initial public offering. “Questo ci renderà una società ancora più globale – aveva riferito l’azienda – e migliorerà la nostra trasparenza, oltre a permetterci di perseguire i nostri ideali e la nostra visione di lungo termine”. All’epoca i media parlavano di un debutto entro marzo, ma evidentemente i tempi si sono dilatati.
A giugno aveva infatti annunciato di preferire questo al Nasdaq. A luglio era stato annunciato lo sbarco in Borsa entro agosto, poi rinviato.
In attesa dell’Ipo, Alibaba ha visto balzare profitti e fatturato, grazie soprattutto all’aumento degli utenti che si collegano tramite dispositivi mobili. Nei tre mesi conclusi il 30 giugno, i profitti sono quasi triplicati a 12,34 miliardi di yuan, 1,99 miliardi di dollari, 84 centesimi di dollaro per azione, mentre il fatturato è salito del 46% a 15,77 miliardi di yuan, 2,54 miliardi di dollari.