L'OPERAZIONE

Alibaba, SoftBank vende tutto (o quasi)

Il Gruppo nipponico ha deciso di ridurre drasticamente la propria partecipazione nel colosso dell’e-commerce arrivando ad appena il 3,8% per limitare la propria esposizione in Cina. Già lo scorso anno un taglio netto dal 23,7% al 14,6% e da inizio 2023 vendute azioni per 6,3 miliardi di euro

Pubblicato il 13 Apr 2023

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SoftBank ha deciso di vendere quasi tutto ciò che rimaneva della sua partecipazione in Alibaba per limitare la sua esposizione in Cina. L’investitore tecnologico giapponese era uno dei primi e maggiori azionisti del colosso cinese dell’e-commerce fondato da Jack Ma, ma già l’anno scorso aveva rinunciato a una grande porzione delle sue azioni per 29 miliardi di dollari.

Il progressivo disimpegno da Alibaba

Secondo il Financial Times, che cita documenti presentati alla Sec, SoftBank ha venduto dall’inizio del 2023 azioni Alibaba per oltre 7 miliardi di dollari (6,3 miliardi di euro) tramite futures prepagati.

SoftBank aveva utilizzato lo stesso metodo per ridurre la sua partecipazione in Alibaba dal 23,7% al 14,6% l’anno scorso. Ora, dunque, potrebbe detenere solo il 3,8%, sempre secondo il quotidiano britannico. Il gruppo giapponese, guidato dal fondatore miliardario Masayoshi Son, ha dichiarato che le transazioni riflettono il passaggio a una “modalità difensiva” per affrontare un ambiente commerciale incerto e che fornirà i dettagli nell’annuncio dei risultati trimestrali a maggio, ha riferito il quotidiano britannico.

A seguito della pubblicazione della notizia, il prezzo delle azioni di SoftBank è rimasto invariato, seguendo l’andamento del mercato. Il titolo di Alibaba, che era uno degli asset di maggior valore nel portafoglio di SoftBank, è invece crollato fino al 5,2% a Hong Kong, prima di ridurre la perdita al 2,8%.

La performance negativa ha seguito a ruota il crollo del 5,2% di mercoledì per Tencent, dopo che il principale azionista del gigante cinese dei social media, l’olandese Prosus NV, ha dichiarato che potrebbe vendere altre azioni, sottolineando la pressione di vendita sui nomi tecnologici cinesi.

SoftBank, del resto, sta cercando un modo per monetizzare la sua partecipazione in Alibaba, che il conglomerato giapponese ha acquistato più di vent’anni fa con una spesa di soli 20 milioni di dollari.

La strategia finanziaria di SoftBank

“Forse qualcuno si aspettava che potessero rallentare il ritmo di vendita di Alibaba ora che l’IPO di Arm si sta avvicinando al completamento, ma in definitiva tutto ciò che stanno facendo rientra nell’ambito di ciò che hanno detto al mercato”, commenta Jon Withaar, responsabile Asia special situations di Pictet Asset Management.

SoftBank mira infatti a quotare il progettista britannico di chip Arm quest’anno in un’offerta pubblica iniziale che raccoglierebbe almeno 8 miliardi di dollari, come hanno dichiarato il mese scorso a Reuters persone informate dei fatti.

Alibaba, del resto, ha perso più di due terzi del suo valore rispetto ai massimi toccati alla fine del 2020, colpita dall’aumento dell’azione normativa nel settore tecnologico che ha incluso una pesante multa ad Alibaba e l’esame dell’impero commerciale del fondatore Jack Ma.

“L’ambiente normativo cinese nel settore internet si è drasticamente inasprito negli ultimi anni e SoftBank sta semplicemente rispondendo al cambiamento del contesto, come ha già fatto”, spiega Shinji Moriyuki, analista di Sbi Securities. “È del tutto prevedibile che la percentuale di azioni cinesi sul totale dei suoi investimenti si ridurrà ulteriormente”.

SoftBank ha registrato un guadagno di 34 miliardi di dollari l’anno scorso tagliando la sua partecipazione in Alibaba al 14,6% dal 23,7%, nel tentativo di rafforzare le riserve di liquidità a causa delle forti perdite subite dal suo Vision Fund, che dopo aver fatto grandi scommesse sulle startup, ha registrato un’impressionante perdita di 8.000 miliardi di yen (60 miliardi di dollari) nel 2022, quando le turbolenze del mercato hanno ridotto le valutazioni delle aziende in portafoglio.

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