IL CASO FIUMICINO

Alitalia: Enac apre inchiesta su blackout informatico

Il presidente Vito Riggio: “Quanto avvenuto a Fiumicino è inaccettabile, convocheremo la compagnia”. Federconsumatori e Adusbef: “A disposizione dei passeggeri per assistenza e richiesta di rimborso”

Pubblicato il 11 Feb 2013

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L’Enac apre un’inchiesta dopo il blackout del sistema di check-in dell’Alitalia e di altre compagnie, che ieri mattina ha mandato in tilt Fiumicino. Un blackout di due ore, fra le 7 e le 9, che ha costretto gli addetti alla registrazione bagagli a svolgere manualmente le operazioni di accettazione e registrazione bagagli, con gravi disagi e ritardi per i passeggeri in partenza dallo scalo romano. Disagi si sono registrati in particolare in corrispondenza dei voli Alitalia al Terminal 3 per Miami, Caracas, Algeri e Nizza.

L’Enac ha già avviato un’inchiesta. “I sistemi elettronici si possono bloccare. Bisogna comunque capire cosa è successo. Tuttavia non drammatizzerei, i disagi sono stati limitati anche se quanto avvenuto è inaccettabile”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Enac, Vito Riggio, aggiungendo che “Convocheremo Alitalia e vedremo cosa è successo”.

Dopo le proteste del Codacons, oggi sono scese in campo anche altre due associazioni di consumatori, cioè Adusbef e Federconsumatori. “Chiediamo ad Alitalia un incontro urgente per chiarire come sia stato possibile il blackout e per sollecitare ogni intervento necessario affinché episodi simili non si ripetano mai più”. Così in una nota congiunta Adusbef e Federconsumatori in merito al blackout informatico di ieri a Fiumicino, ricordando che, “in caso di ritardo prolungato, la normativa comunitaria prevede dei precisi diritti per il passeggero: a seconda della durata del ritardo e della tratta da percorrere sono stabilite precise compensazioni pecuniarie”.

“Gli sportelli delle nostre associazioni sono a piena disposizione dei passeggeri per l’assistenza e la richiesta dei dovuti rimborsi”, aggiungono le due associazioni, evidenziando che “i ritardi accumulati hanno superato, in alcuni casi, le due ore: le code ai check-in erano interminabili, dal momento che il personale ha dovuto scrivere a mano le carte di imbarco”.
“Non è possibile che a pagare le conseguenze dell’inefficienza delle aziende siano sempre i cittadini”, dichiarano i presidenti delle due associazioni Elio Lannutti e Rosario Trefiletti.

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