L'ACQUISIZIONE

Alkemy: sale a bordo SeoLab, avanti tutta sul search engine

Il primo digital enabler italiano rileva da DPixel e Mailclick il 65% della società specializzata in servizi Seo e Sem e rafforza la divisione Performance, raggiungendo un fatturato aggregato di 13 milioni annui

Pubblicato il 15 Lug 2013

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A poco più di un anno dalla costituzione, Alkemy, primo digital enabler italiano il cui obiettivo è accompagnare le imprese nella definizione di strategie di business online, sigla la prima acquisizione rilevando il 65% del capitale di SeoLab.

L’azienda milanese guidata da Riccardo Lorenzini (presidente) e Duccio Vitali (amministratore delegato) ha rilevato la quota dal fondo DPixel di Gianluca Dettori e da Mailclick di Giulio Valiante (ex Jobrapido). Alkemy entra così a far parte della realtà di SeoLab, società torinese specializzata in servizi Seo (Search Engine Optimization) e Sem (Search Engine Marketing), attiva dal 2007 e con un giro di affari di circa 3 milioni di euro e 20 dipendenti.

I soci fondatori ed attuali gestori della società, Luca Russo, Giuseppe Tempio e Claudio Grossano rimangono in azienda ed entrano a fare parte di Alkemy.

Con questa acquisizione, che va a rafforzare l’offerta e i servizi della divisione Performance, la società diretta da Vitali e Lorenzini raggiunge un fatturato aggregato di circa 13 milioni di euro annui e uno staff di 70 dipendenti complessivi. In crescita anche il parco clienti tra cui spiccano, tra le recenti acquisizioni, Bayer, Tim, Perfetti, Campari, Beretta, Condé Nast, Bialetti e Gallo che vanno ad affiancarsi agli “storici” Carrefour, Rai, Poste Italiane, Telecom Italia, Mediaset Premium, Gdf Suez, Sisal, Dada e Boffi.

La crescita costante di Alkemy – che integra all’interno di un’unica struttura servizi di Digital Advisory, eCommerce, Digital Media Planning, Performance Marketing, Social Media & Digital Pr ed Agency – conferma la validità della strategia e delle premesse che avevano portato oltre 12 mesi fa alla costituzione della società: il ruolo sempre più strategico del digitale nello sviluppo del business delle aziende e la grande potenzialità offerta dal mercato a un attore forte, capace di integrare in un unico gruppo le diverse tipologie di offerte e servizi del digitale.

Alkemy sottolinea che il mercato del digitale – in cui rientrano i servizi legati all’eCommerce, le campagne di advertising online, i servizi di social media e digital PR e la consulenza strategica digitale – vale oggi in Italia tra i 3 ed i 4 miliardi di euro e continua a crescere a doppia cifra.

Verso il settore digitale si stanno spostando, in maniera sostanziale, le dinamiche, e i budget, della comunicazione e del marketing del nostro Paese: se nel 2010 solo circa il 10% degli investimenti pubblicitari andava sull’online, il Boston Consulting Group ha stimato che nel 2015, per ogni euro speso in comunicazione, oltre 30 centesimi saranno investiti sul digitale.

Grandi indicatori del “trasloco” verso il digitale sono le allocazioni dei budget di marketing e comunicazione dei grandi investitori: capofila in questo senso sono società multinazionali americane come Nike e Coca Cola. Ma anche in Italia sempre più aziende stanno pensando al digitale come strumento principale per comunicare ed ingaggiare i propri clienti.

La sua crescente importanza come driver di crescita aziendale sembra inoltre accompagnarsi all’innalzamento del livello di management che inserisce il digitale nelle propria agenda: secondo l’esperienza di Alkemy sempre di più sono le prime linee di management a coordinare progetti in questo ambito rispetto ai marketing e IT manager, incaricati degli stessi progetti fino a qualche anno fa. Questo trend è confermato dal fatto che sono sempre di più gli amministratori delegati che si stanno dotando dei cosiddetti Chief Digital Officer (Cdo) per sovrintendere e coordinare in loro vece le attività digitali dell’azienda.

“Il grande dinamismo e la grande effervescenza che hanno caratterizzato la comunicazione negli anni 80 e 90 – commenta Riccardo Lorenzini – sembrano essersi, in questo momento, trasferiti nel settore del digitale: ambito in cui, nonostante il negativo momento congiunturale, c’è molto da costruire per individuare nuovi sbocchi di crescita per le aziende”. Aggiunge Duccio Vitali: “I dati di settore in crescita indicano a loro volta un’economia reale sottostante in totale rivoluzione, con abitudini di acquisto, e quindi di comunicazione, altrettanto in fermento”.

Conclude Luca Russo: “Siamo certi che l’ingresso in Alkemy ci consentirà sinergie di sviluppo e di offerta per i nostri clienti attuali e potenziali”.

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