IL CASO

Allarme Ue sui Pokemon Go: “Violano la privacy”

L’eurodeputato socialista Marc Tarabella chiede un’indagine: “Servono sistemi di allerta per avvisare gli Stati nel caso in cui le applicazioni siano contro le regole sulla tutela dei dati”

Pubblicato il 24 Ago 2016

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I Pokemon Go violano la privacy. Ne è convinto l’eurodeputato socialista belga, Marc Tarabella, che ha depositato una richiesta alla Commissione europea chiedendo di avviare, entro la fine di questa settimana, un’indagine sulle pratiche di rispetto della privacy del gioco con l’obiettivo di avvisare i cittadini su eventuali pericoli legati all’uso della app.
“Agli occhi di chi ha sviluppato la app – mette in guarda Tarabella – il monitoraggio dei dati personali è chiaramente considerato un gioco e una fonte di entrate. Ma in Europa la tutela della privacy rimane un diritto fondamentale. Dobbiamo reagire e condannare fermamente questi enormi truffe “.

Per Tarabella l’applicazione Pokémon Go viola il diritto comunitario: sia il regolamento generale sulla protezione dei dati, che entrerà in vigore dal maggio 2018, sia il suo “predecessore” ovvero la direttiva sulla protezione dei dati personali.

Un deputato può chiedere alla Commissione di indagare su tali violazioni, anche se Bruxelles non è obbligata ad agire.

“Sarebbe anormale della Commissione non reagisse”, ha detto l’eurodeputato. Tarabella chiede alla Commissione di sviluppare un meccanismo per avvisare i paesi Ue nel caso in cui un’applicazione violi la privacy delle persone. Un sistema di allarme simile già esiste per i prodotti pericolosi che entrano nel mercato unico dell’Ue.

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