La diffusione crescente della variante Delta anche in Italia potrebbe influire direttamente sui criteri per il rilascio del green pass, il passaporto vaccinale digitale (Qui la guida di CorCom su cos’è e come ottenerlo) che consente alle persone di muoversi liberamente tra le Regioni e che per il territorio dell’unione europea entrerà in vigore da domani. L’allarme viene dalla variante del Covid-19 che si sta diffondendo rapidamente nelle ultime settimane e che ha causato una forte crescita dei contagi nel Regno Unito: si tratta di una variante più contagiosa delle altre, contro la quale si dimostra efficace la barriera della doppia dose di vaccino, ma non quella della prima dose.
A sollevare la questione era stato nei giorni scorsi il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri: “E’ verosimile che la variante Delta ci costringerà a rimodulare il Green pass, rilasciandolo dopo la s0conda dose di vaccino: ma è presto per dirlo, aspettiamo ancora i dati di una o due settimane – aveva detto nei giorni scorsi parlando a Radio24 – La scelta di rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore, allora i dati ci dicevano questo – aveva sottolineato – Al momento una modifica non serve ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà ad una rimodulazione”.
La rimodulazione dovrebbe in ogni caso riguardare soltanto i criteri nazionali per il rilascio del passaporto vaccinale digitale, dal momento che quello europeo prevede già che possa essere rilasciato dopo la seconda dose, lasciando però una qualche libertà di movimento ai singoli stati.
La posizione del sottosegretario Sileri è poi stata “sposata” da diversi addetti ai lavori ed esponenti del mondo scientifico, come Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata: “Sappiamo che la protezione di una dose di AstraZeneca contro la variante Delta è del 33%. Dare un green pass a chi ha una copertura di un terzo sinceramente mi sembra tecnicamente non è condivisibile. E infatti l’Europa consegna quel documento dopo la seconda”.
A favore del rilascio del green pass dopo la seconda dose del vaccino è anche Alberto Mantovani, immunologo e direttore scientifico dell’Humanitas di Milano, contario al fatto che il Green pass venga dato dopo una sola dose di vaccino: “se il problema è la variante Delta va dato dopo due dosi e ai guariti con una dose”, afferma.