Le azioni di Alphabet si sono impennate a Wall Street dopo che la capogruppo di Google ha riportato per il primo trimestre risultati che, pur se inferiori alle attese, segnalano una resistenza del business dell’azienda all’emergenza coronavirus. Alphabet si è inoltre mostrata cautamente ottimista sulla ripresa delle entrate pubblicitarie dopo il crollo del mese di marzo. Ma, soprattutto, Mountain View ha convinto il mercato con le misure di contenimento dell’effetto della pandemia: il top management dà la priorità alle operazioni di riacquisto di azioni proprie per sostenere il tiolo anziché investire su assunzioni e ampliamento dell’attività. E la Borsa premia questa strategia.
Alphabet nel primo trimestre 2020 ha registrato utili adjusted pari a 9,87 dollari per azione e ricavi per 41,16 miliardi di dollari. Gli analisti sentiti da Refinitiv attendevano Eps adjusted di 10,33 dollari per azione e ricavi pari a 40,29 miliardi.
Duro impatto sulle ads a marzo
Nella conference call con analisti e investitori, il ceo Sundar Pichai ha detto che l’uso del motore di ricerca, di YouTube e delle altre applicazioni e dei vari servizi di Google è salito vertiginosamente perché le persone sono isolate in casa, cercano online informazioni sulla pandemia o passano il tempo guardando video, ascoltando musica e collegandosi con gli amici. L’engagement è enorme: Pichai ha affermato che l’attività di ricerca sul coronavirus negli Stati Uniti, nel suo picco, ha superato di quattro yolte il picco di attività di ricerca durante il Super Bowl.
Il problema è che, mentre l’engagement sale, le entrate pubblicitarie scendono. “A marzo abbiamo registrato un improvviso significativo e rallentamento dei ricavi da advertising” a causa della pandemia, ha affermato Pichai. Alcune campagne pubblicitarie sono state di conseguenza rimandate.
La Cfo Ruth Porat ha suonato una nota di lieve ottimismo indicando che il peggio è già alle spalle. “La flessione nelle ad revenue delle nostre attività come la ricerca è stata repentina a marzo. Ora stiamo osservando segnali di ritorno degli utenti a un comportamento più propenso all’acquisto, anche se non è chiaro quanto sarà duraturo o monetizzabile”.
Le entrate totali di Google dalla pubblicità sono salite a 33,76 miliardi di dollari rispetto a 30,59 miliardi dello stesso trimestre dell’anno scorso, ma nel solo mese di marzo le vendite di ads sono diminuite di oltre il 10% per effetto delle misure di lockdown. In particolare sono crollati gli investimenti dei grandi marchi.
Per esempio, grandi gruppi dei viaggi come Expedia e Booking spendono molto in ads sul motore di ricerca di Google, che è spesso il primo passaggio per chi vuole prenotare un aereo o un hotel. Ma il settore è ovviamente in grande difficoltà e Expedia, che normalmente spende 5 miliardi di dollari in Google ads, ha affermato che probabilmente quest’anno non arriverà a spenderne nemmeno uno. Similmente Booking potrebbe tagliare drasticamente gli investimenti pubblicitari su Google dai circa 4 miliardi del 2019 a 1-2 miliardi quest’anno, secondo le stime degli analisti di RBC Capital Markets.
Boom del cloud, cresce YouTube
Per gli investitori è però un segnale importante la crescita di altre attività di Google, diverse da Search e YouTube. In particolare la piattaforma cloud e le applicazioni della G-Suite per aziende e professionisti basate sul cloud, stanno vivendo un boom grazie allo smart working. Le entrate trimestrali dell’attività cloud a 2,8 miliardi di dollari rappresentano una crescita di oltre il 50% anno su anno.
Inoltre, la piattaforma Google Cloud premium di G Suite per le videoconferenze, Google Meet, ha superato i due miliardi di minuti al giorno, registrando quotidianamente un incremento di oltre due milioni di nuovi utenti. Google ha annunciato oggi ulteriore aggiornamento relativo a Google Meet, che aiuterà gli utenti a comunicare meglio durante il lockdown sia con familiari e congiunti sia con amici e colleghi, per esigenze di lavoro o di svago.
Bene anche YouTube, le cui entrate pubblicitarie nel primo trimestre hanno superato i 4 miliardi di dollari, una crescita del 33% anno su anno che non ha risentito della crisi a marzo.
Le mosse di Google che convincono il mercato
La Cfo Porat non ha fornito stime per il secondo trimestre ma ha avvertito che “sarà difficile”. Sicuramente, con l’allontanamento dalla crisi e una forma di normalizzazione delle economie, le entrate pubblicitarie torneranno a crescere, ma “è prematuro commentare su quando ci sarà la ripresa perché le variabili sono tante”.
Intanto però Alphabet sta lievemente riducendo il capex 2020 e ha aggiustato il tiro sulle assunzioni: l’azienda prevedeva una crescita di oltre il 20% del personale, ma non sarà più così. Mountain View ha anche dimezzato il budget per il marketing, fermato alcune attività del gruppo e rinunciato a nuovi investimenti nei data center.
Le attività di riacquisto di azioni proprie proseguiranno come previsto e questo aiuterà a sostenere il prezzo del titolo facendo alzare l’Eps.
Sono misure che, insieme ai risultati della trimestrale che si è mostrata tutto sommato resiliente al coronavirus, hanno convinto gli investitori, portando all’impennata a Wall Street.