Con un crescita totale del 24%, la pubblicità fa mettere a segno ad Alphabet un trimestre stellare. La società che controlla Google intatti ha battuto le stime degli analisti sia negli utili che nei ricavi.
Nel dettaglio Alphabet ha registrato ricavi per 21,5 miliardi di dollari, in rialzo del 21% rispetto allo stesso periodo del 2015, e sopra le stime che si fermavano a 20,76 miliardi di dollari. Sul fronte degli utili netti ha toccato 4,88 miliardi di dollari (7 dollari ad azione) contro 3,93 miliardi (4,93 dollari ad azione) dello stesso periodo dell’anno scorso. Escludendo le voci straordinarie il risultato è stato di 8,42 dollari per azione, più delle stime che si fermavano a 8,04 dollari ad azione.
Il vero motore del successo del colosso continua a essere la pubblicità su Google, sia per le ricerche su desktop che su mobile. A crescere infatti sono state le inserzioni nel settore mobile: più della metà delle ricerche su Google vengono infatti da telefonini o da tablet.
Gli investimenti pubblicitari su mobile sono cresciuti del 63% rispetto allo stesso periodo del 2015. Dall’inizio del 2016 il colosso ha lasciato sul terreno l’1,6% del suo valore a Wall Street. La colpa è stata delle difficoltà di Alphabet a battere le attese del mercato. Guardando infatti indietro negli ultimi 12 trimestri ha superato le attese del mercato solo quattro volte.
Ma mentre le pubblicità su mobile sono cresciute, assieme ai click sulle inserzioni a pagamento (+29% rispetto al 2015) il costo delle pubblicità su smartphone e tablet è sceso del 7%, rispetto allo stesso periodo del 2015. I conti sono arrivati a mercati chiusi e hanno spinto il titolo di Alphabet su di oltre il 5% nel dopo mercato. Ieri aveva chiuso la seduta in rialzo dello 0,51% a quota 765,84 dollari ad azione.