Agcom ha trasmesso una richiesta di informazioni e osservazioni a Meta Platforms Ireland Limited. Si indaga su possibili violazioni delle “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l’elezione dei membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia fissata per i giorni 8 e 9 giugno 2024”. L’articolo 30, prevede che “le piattaforme online sono tenute ad assumere ogni utile iniziativa volta ad assicurare il rispetto dei principi di tutela del pluralismo della libertà di espressione, dell’imparzialità, indipendenza e obiettività dell’informazione”. E Meta – almeno secondo la segnalazione inoltrata all’Autorità dall’esponente del Partito Democratico Leonardo Cecchi e da altri firmatari, di cui 43 esponenti politici e cinque giornalisti – potrebbe proprio essere incorsa in una violazione del Titolo VI, art. 30 della delibera n.90/24/Cons.
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“Alterazioni” dei contenuti politici online: Meta nel mirino di Agcom
Dopo la Commissione Ue anche l’Autorità italiana vuole vederci chiaro e manda all’azienda una richiesta di informazioni per capire se ci siano violazioni su Facebook, Instagram e Threads riguardo alla visibilità dei post. La decisione a seguito di una segnalazione firmata, fra gli altri, da 43 esponenti politici. Zuckerberg intanto crea un advisory group per rafforzare la strategia su intelligenza artificiale e nuove tecnologie

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