M&A

Altice offre 10 mld per Bouygues, ma il governo francese frena

Sale l’attesa per la decisione del Cda di Bouygues che dovrà esaminare l’offerta. Il ministro dell’Economia Macron: “Non è tempo per fusioni opportunistiche”

Pubblicato il 22 Giu 2015

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Un’offerta da 10 miliardi di euro per acquistare l’operatore di telefonia mobile francese Bouygues Telecom. A presentare l’offerta è stata circa 10 giorni fa Altice, la holding lussemburghese del magnate Patrick Drahi (nella foto), in un progetto che prevede la fusione tra la propria controllata Numericable-Sfr e Bouygues Telecom.

Altice non ha finora fornito dettagli, limitandosi a confermare la presentazione dell’offerta. La holding si troverà, se la trattativa dovesse continuare, ad affrontare numerosi ostacoli sia regolatori che politici, visto che in caso di esito positivo gli operatori di telefonia mobile in Francia si ridurrebbero da quattro a tre. Le autorità transalpine e diversi esponenti del governo sono però contrari a questa eventualità, a causa dei timori per il venire meno della concorrenza, mentre i dirigenti del settore sono invece favorevoli al processo di consolidamento perché allevierebbe quella guerra dei prezzi che sta danneggiando redditività e investimenti.

Bouygues, nel confermare la ricezione dell’offerta non sollecitata, ha fatto presente che esaminerà domani la proposta di Altice. Il consiglio di amministrazione, in una riunione apposita convocata per domani, ha messo però in chiaro come non vi siano trattative in merito alla proposta della holding lussemburghese.

Al momento non è chiaro quale possa essere la posizione del presidente Martin Bouygues, da sempre molto legato agli ambienti politici transalpini e quindi poco propenso ad aprire un fronte di contrasto. D’altro canto, proprio ieri, il ministro dell’Economia francese, Emmanuel Macron è stato chiaro nel lanciare un avvertimento contro l’eventuale operazione con l’invito rivolto alle aziende di concentrarsi non sulle fusioni bensì su investimenti e posti di lavoro. “Le conseguenze del consolidamento sono negative su questi aspetti, come diversi casi recenti in Europa hanno dimostrato – ha detto Macron. “Il tempo non è giusto per fusioni opportunistiche che potrebbero beneficiare alcuni, ma non sono di interesse pubblico”.

Perplessita, quelle sul consolidamento del mercato delle tlc, che riguardano anche il commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager: “ci sono ampie prove che un eccessivo consolidamento possa portare non solo a meno concorrenza e a bollette piu’ care per i consumatori – ha sostenuto recentemente in un discroso a Parigi – ma che riduca anche gli incentivi a innovare sui mercati nazionali.

Per superare eventuali ostacoli antitrust, Drahi ha però trovato una sponda in Iliad, società proprietaria dell’operatore di telefonica mobile Free, colpevole della guerra dei prezzi in atto nella telefonia mobile francese che ha spinto diverse aziende a definire il mercato come troppo competitivo. Iliad è disposta ad acquisire parte della rete di trasmissione di Bouygues Telecom e in tal senso ha avviato “trattative in esclusiva con Numericable-Sfr” nel quadro dell’offerta di Altice.

Per Altice si tratterebbe comunque dell’ennesima operazione di M&A realizzata negli ultimi pochi anni. L’anno scorso ha battuto la concorrenza della stessa Bouygues nella partita per l’acquisizione di Sfr, operatore di telefoni messo sul mercato da Vivendi, mentre negli ultimi mesi ha messo sul piatto 7,4 miliardi di euro per acquisire il controllo di Portugal Telecom e 9,1 miliardi per rilevare l’operatore via cavo statunitense Suddenlink Communications. Tuttavia le mire espansionistiche di Drahi non si sarebbero fermate visto l’interesse poi tramontato per Time Warner Cable degli ultimi mesi e quello per T-Mobile Usa dell’anno scorso.

Tra l’altro l’interesse per Bouygues Telecom non sarebbe una novità per Drahi, visto che secondo le indiscrezioni il magnate avrebbe messo nel mirino l’operatore da diverso tempo scontrandosi però con la scarsa disponibilità della casa-madre ad avviare quantomeno dei colloqui informali.

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