Mercati globali sempre più veloci che richiedono strategie altrettanto rapide. Il colosso britannico delle Tlc BT è uno dei più grandi attori globali del settore. Al suo interno, la divisione Global Services, capitanata da ottobre scorso dallo spagnolo Luis Alvarez, è una fetta importante dell’azienda. Anche perché i servizi sono quello che molte aziende cercano in questa fase di mercato. Un esempio è l’utilizzo di apparecchi personali da parte dei dipendenti (Byod). Tablet e smartphone che richiedono pianificazione più profonda che non semplice connettività: le aziende devono assicurare compatibilità, sicurezza, reti wi-fi all’altezza, applicazioni in grado di performare, come emerge dal rapporto “Beyond your device” di BT realizzato con Cisco. È una delle varie tendenze che secondo BT GS emergono in questa fase.
Senor Alvarez, quali sono le tendenze emergenti?
Cresce la larga banda, perché la gente la usa da casa non solo per un accesso tradizionale ma con sempre più apparecchi connessi al wi-fi: dalla tv al tablet sino ai telefonini e le console. Per questo mettiamo sempre più fibra. Seconda tendenza: l’accesso ai servizi da ovunque e in qualsiasi momento. Questo succede sempre più con il 4G, l’Lte, per il quale in UK abbiamo una licenza e per il resto d’Europa facciamo accordi. Terzo elemento i servizi cloud sicuri per consumatori e imprese.
Nelle aziende funzionalo le policy di cybersecurity?
Ci sono due tipi di Cio: quelli che vogliono sapere se sono stati attaccati e quelli che non lo sanno. Per questo oggi non è più un’optional né si può affrontare solo in un secondo momento. Come BT abbiamo grandi esperienze, alcune uniche: le Olimpiadi di Londra, quando abbiamo ospitato e difeso il sito web che è stato attaccato milioni di volte, ma mai buttato giù.
Qual è la strategia per andare sul mercato con i Global Services?
Bisogna seguire i clienti, andarli a trovare, capire le problematiche. Prima si ascolta, si capisce, e solo dopo si crea la soluzione. E bisogna essere sempre innovativi.
Sono importanti i social network?
Molto. Ma bisogna saperli gestire. Rispondere a un tweet domani non ha senso. E unendoli ai servizi di geolocalizzazione, danno informazioni importanti. Oggi la richiesta è soprattutto di fusione nella multicanalità: contac center e social media.
Quali i mercati in cui serve innovare?
I servizi finanziari. Uno dei nostri clienti è la Borsa di Milano, che tramite la nostra rete è connessa a 50mila terminali. Oppure il settore medicale, dove la nostra piattaforma Pharma Cloud creata da BT for Life Sciences R&D permette di raccogliere informazioni di case farmaceutiche, ospedali, centri di ricerca e sviluppare nuovi farmaci con cicli ancora più veloci.
Avete anche aperto nuove linee di biz. In Gran Bretagna un servizio tv. Perché?
Offriamo bouquet gratuiti a chi utilizza i nostri servizi di banda larga. Possiamo farlo perché abbiamo infrastruttura e massa critica adeguate.
Qual è la vostra posizione nei confronti degli Ott?
Siamo una delle poche telco che non si lamentano degli Ott. La nostra responsabilità è fare la rete e assicurarci che abbia la capacità di far correre i servizi.
Che ruolo può giocare la tecnologia per contrastare la crisi?
Le Tlc possono salvare l’Europa. Ma ci sono ancora molti ostacoli legislativi: ad esempio fornire ad una azienda lo stesso servizio in tutti i paesi europei è molto difficile.
Bisogna potenziare l’Agenda digitale?
Bisogna velocizzarsi.
Cosa succede nei paesi emergenti?
Aiutiamo le grandi aziende a comunicare meglio nei paesi in rapida crescita e aiutiamo le loro aziende a proiettarsi a livello mondiale in modo più efficace.
Quanto conta il mercato italiano?
L’Italia è il maggiore mercato per noi dopo la Gran Bretagna. Abbiamo una grande attenzione, un team dedicato di più di mille persone, clienti come Fiat, Eni, Bnl, le grandi case di moda.