Amazon torna a puntare sul settore della salute acquisendo Health Navigator, una startup che fornisce tecnologie e servizi alle aziende della digital health; entrerà a far parte della divisione Amazon Care che il colosso di Jeff Bezos ha inaugurato a settembre. Amazon Care è un benefit per i dipendenti che integra i tradizionali pacchetti per l’assistenza sanitaria forniti dal datore di lavoro con consulenze in via virtuale, come le video-visite, ma includendo anche le visite a casa di personale qualificato, se necessario.
La telemedicina di Health Navigator
Health Navigator fornisce strumenti per il teleconsulto, come la verifica dei sintomi, per aiutare a effettuare diagnosi da remoto o svolgere il triage, guidando i pazienti a capire se rimanere a casa, consultare un medico o andare al pronto soccorso. Molti dei clienti di Health Navigator sono aziende della telemedicina, che offrono esami virtuali da casa e app per collegare i medici con i loro pazienti. Tra i partner, Health Navigator annovera anche Microsoft.
La startup è stata fondata nel 2014 dall’attuale ceo David Thompson, un medico noto nel settore per aver sviluppato i protocolli Schmitt-Thompson, poi diventati la modalità standard con cui infermieri e altri medici di guidano i pazienti verso la corretta struttura di cura, in genere tramite call center.
Questo servizio elimina i tempi per spostarsi verso le strutture sanitarie e le attese, collegando i dipendenti e i loro familiari a un medico o un infermiere tramite chat o video dal vivo, con l’opzione di accedere all’assistenza di persona tramite infermieri che vanno a casa dei pazienti per servizi quali i vaccini anti-influenzali o analisi cliniche, ha riferito Amazon alla testata americana Cnbc.com.
Jeff Bezos punta sull’e-health
Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha sempre puntato sull’e-health: già negli anni Novanta aveva investito nella piattaforma di e-commerce farmaceutico Drugstore.com. L’anno scorso Amazon ha acquisito la farmacia online PillPack per 753 milioni di dollari. Health Navigator è una società innovativa molto più piccola, con appena una dozzina di dipendenti; le cifre dell’acquisizione non sono state svelate ma, probabilmente, per Amazon si è trattato di un investimento decisamente inferiore a quello fatto per entrare nel settore delle farmacie online.
Sempre nel 2018 Amazon ha annunciato un’alleanza con JP Morgan e la Berkshire Hathaway di Warren Buffett per dar vita a una società “indipendente” il cui scopo è ridurre i costi delle prestazioni sanitarie e semplificare il sistema dell’healthcare tramite le tecnologie digitali. Questo ingresso “di peso” di Amazon nel settore delle polizze sanitarie è apparso al mercato così dirompente che al momento dell’annuncio i titoli delle compagnie assicurative sanitarie sono affondati in Borsa.
La sfida dei dati (e dei talenti)
Tuttavia per i colossi del digitale non è scontato farsi strada in un’industria dominata dagli attori tradizionali e dove è fondamentale dimostrare di saper tutelare i dati sensibili in modo impeccabile. In questo i grandi colossi hitech devono fare ancora strada prima di guadagnarsi la piena fiducia dei consumatori: un sondaggio di Rock Health negli Stati Uniti ha mostrato che, per ora, gli americani si fidano molto di più dell’industria privata tradizionale (medico di base, assicurazioni sanitarie, enti di ricerca). I player tradizionali lo sanno e cercano di proteggere il loro territorio, come nota Cnbc.com, custodendo gelosamente i dati degli assistiti e i talenti in azienda.