LE TRIMESTRALI

Amazon al ribasso, crollo a Wall Street. Mentre Apple batte le stime

Gli utili del colosso dell’ecommerce oltre le previsioni, ma per ricavi e guidance brutte notizie. Il titolo lascia sul terreno fino al 20%. La Mela invece registra ricavi e utili superiori alle aspettative di mercato nonostante le deludenti vendite degli iPhone compensate però dal record dei Mac

Pubblicato il 28 Ott 2022

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Dopo le performance deludenti di Meta e Alphabet, l’ultima trimestrale di Amazon ha dato l’ennesima spallata a Wall Street, e il Nasdaq ieri ha chiuso in ribasso dell’1,63%. Anche i conti del colosso dell’ecommerce hanno infatti messo in luce la crisi che stanno attraversando le Big tech americane, tra cui per il momento solo Apple riesce a tenere il punto.

Luci e ombre su Amazon

Più nello specifico, la trimestrale del gruppo fondato da Jeff Bezos è stata contraddistinta da dati sostanzialmente positivi, ma sono soprattutto le previsioni per il medio termine a impensierire il mercato. Gli utili hanno battuto le previsioni degli analisti, mentre i ricavi sono stati inferiori alle aspettative, pur essendo in crescita del 15%. La divulgazione del report ha provocato un calo del 12,4% durante il trading after hours, dopo aver segnato oltre il -20%.

Amazon ha registrato un utile di 0,28 dollari per azione, 0,06 in più rispetto al consensus di 0,22, con entrate per il trimestre pari a 127,1 miliardi di dollari rispetto alla stima di consenso di 127,76 miliardi. La società ha spiegato che le sue vendite nette hanno avuto un impatto sfavorevole di 5 miliardi di dollari derivanti dalle variazioni annue dei tassi di cambio. Il reddito operativo è sceso a 2,5 miliardi di dollari nel trimestre, rispetto ai 4,9 miliardi di dollari del terzo trimestre del 2021.

Sotto le aspettative anche la “revenue guidance”. La società vede un fatturato del quarto trimestre 2022 compreso tra i 140 miliardi e 148 miliardi di dollari (una crescita quindi tra il 2% e l’8% rispetto al quarto trimestre dello scorso anno), contro il consenso di 155,1 miliardi.

Apple performa meglio delle attese

Come accennato, Apple rappresenta l’eccezione in uno scenario poco confortante. Utili e ricavi sono stati nel quarto trimestre fiscale al di sopra delle aspettative. L’utile per azione è di 1,29 dollari per un fatturato di 90,10 miliardi di dollari, grazie a un ritmo record di vendite di Mac durante il periodo alla riapertura dell’anno scolastico che ha controbilanciato il calo di vendite di Iphone. Le entrate del colosso degli smartphone sono cresciute dell’8% dagli 83,4 miliardi di dollari del 2021, e hanno superato il consenso di 88,7 miliardi di dollari. Apple ha generato 42,6 miliardi di dollari nel suo maggior business, le vendite di iPhone, rispetto ai 38,9 miliardi di dollari dell’anno precedente, ma gli analisti prevedevano 43 miliardi.

“Il risultato record che abbiamo registrato nel trimestre dimostra ancora una volta la nostra capacità di operare con efficacia, nonostante un contesto di mercato molto volatile”, ha commentato il chief financial officer Luca Maestri in una nota.

Nella sessione after hours, le azioni Apple viaggiavano attorno alla parità rispetto alla chiusura. Il titolo è sceso del 18% dall’inizio dell’anno e rimane sotto il massimo di 52 settimane di 182,94 dollari raggiunto il 4 gennaio scorso.

Le perdite a Wall Street

Non bastano comunque i buoni risultati di Apple a frenare il tracollo del comparto tecnologico a Wall Street, con il Nasdaq in ribasso dell’1,63%. Meta ha perso oltre il 20% e ha affondato i listini tecnologici. A deludere il mercato sono stati soprattutto i conti del gruppo di Mark Zuckerberg, con la contrazione delle entrate pubblicitarie e la scarsa possibilità di innalzare a breve la redditività attraverso gli investimenti nel metaverso. Il -24,56% segnato ieri dalle azioni di Meta (a 97,94 dollari, per la prima volta sotto i 100 dollari dal febbraio 2016) si traduce in oltre 80 miliardi di dollari di capitalizzazione in meno. Se all’inizio dell’anno la società flirtava non era troppo lontana dalla fatidica soglia dei mille miliardi di dollari, oggi la borsa la valuta meno di 300 miliardi.

I conti di Meta e Alphabet

La società che controlla Facebook, WhatsApp e Instagram ha del resto più che dimezzato gli utili nel terzo trimestre, passando dai 9,2 del 2021 a 4,4 miliardi di dollari . Il gigante dei social network, che deve far fronte a numeri di utenti stagnanti e a tagli ai budget pubblicitari, ha reso noto anche che le entrate sono scese a 27,7 miliardi di dollari dai 29 miliardi di dollari dell’anno precedente.

“Siamo alle prese con alcune dinamiche impegnative”, ha detto Mark Zuckerberg, “una macroeconomia instabile, concorrenza crescente, perdite pubblicitarie e costi crescenti dai nostri investimenti a lungo termine, ma le tendenze dei nostri prodotti sembrano migliori di quello che emerge da alcuni commenti”.

I ricavi del terzo trimestre di Alphabet sono invece cresciuti del 6% a 69,1 miliardi di dollari, ma si tratta del tasso di crescita più lento dal 2013 e non è stato all’altezza delle ipotesi degli analisti, che si aspettavano un aumento del 9%. I ricavi dalla pubblicità su YouTube sono calati di circa il 2% a 7,07 miliardi, contro attese per un rialzo del 3%; nel complesso, i ricavi pubblicitari sono leggermente aumentati a 54,48 miliardi.

L’amministratore delegato di Alphabet Sundar Pichai ha affermato che è stato “un momento difficile per il mercato pubblicitario”. Ruth Porat, chief financial officer, ha precisato che il rallentamento è stato determinato dal confronto con “il fortissimo terzo trimestre” del 2021, quando la società ha beneficiato del passaggio alla pubblicità online durante la pandemia. Ma ha aggiunto che c’è stato un “ripiego della spesa degli inserzionisti in alcune aree”.

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