Amazon rilancia sul commercio tradizionale. Il ceo Jeff Beoz, in occasione dell’assemblea annuale degli azionisti, ha annunciato di voler aprire più bookstore fisici e al contempo lanciare servizi aggiuntivi per Amazon Prime.
Il colosso dell’e-commerce non ha mai rivelato il numero preciso di abbonati ad Amazon Prime; secondo il Seattle Times, Bezos avrebbe riferito agli azionisti che ora ci sono “decine di milioni” di abbonati.
L’azienda ha deciso di seguire in tutto le logiche della grande distribuzione, creando una propria private label, e offrendo la possibilità di fare ormai una spesa completa, in un’ora grazie al servizio Prime. Secondo il Wall Street Journal, già nelle prossime settimane (fine maggio o inizio giugno) potrebbero partire le nuove referenze, con nomi di fantasia come Happy Belly (tè, olio, frutta secca) , Presto! (detersivi), Wickedly Prime (snack) e Mama Bear (prodotti per l’infanzia). Secondo un esperto interpellato dal quotidiano, la mossa deriverebbe dalla volontà di sperimentare nuovi prodotti, aumentare i margini e individuare nuovi prodotti premium da inserire nella sua linea Element.
Le nuove linee puntano ai Millennials, già fidelizzati al marchio Amazon e che quindi potrebbero essere ben disposti ad acquistare il suo caffè o detersivo “a marchio”, convinti di trovare qualità al giusto prezzo.
Tornando alle libreria, Beozs ha spiegato che Amazon “sicuramente aprirà altri store”, ma non ha ancora deciso quanti. Secondo gli analisti è difficile che le libreria Amazon diventino pervasive come, ad esempio, Barnes & Nobles, ma abbastanza diffuse per contribuire a rafforzare il brand anche nel commercio tradizionale.