Jeff Bezos intende vendere azioni di Amazon per circa un miliardo di dollari: un’indiscrezione, comunicata da fonti confidenziali a Cnbc, che ha immediatamente impattato sugli scambi del titolo, con perdite fino al 2,2%.
Bezos aveva già venduto un primo pacchetto di azioni la scorsa settimana, per un valore di circa 240 milioni di dollari. Le transazioni sono state registrate come contributi a organizzazioni nonprofit. Ma adesso, secondo Cnbc, avrebbe deciso per un’operazione molto più significativa, vendendo fino a 8-10 milioni di titoli di Amazon, per un ammontare che potrebbe superare il miliardo di dollari.
Bezos – la terza persona più ricca al mondo, con un patrimonio netto di circa 170 miliardi, secondo i dati di Bloomberg – possiede ancora circa 988 milioni di azioni del colosso dell’e-commerce, pari a quasi il 10% complessivo.
Bezos filantropo con le azioni di Amazon
Da quando non è più ceo di Amazon (ha lasciato nel 2021), Bezos ha accelerato il ritmo con cui fa donazioni e ha anche affermato di voler gradualmente cedere gran parte del suo patrimonio per fini benefici. Bezos e la fidanzata Lauren Sanchez hanno annunciato ad agosto una donazione di 100 milioni di dollari per la ricostruzione a Maui, dove gli incendi che hanno devastato l’isola delle Hawaii.
Inoltre, Bezos ha dichiarato di vendere almeno 1 miliardo di dollari in azioni Amazon ogni anno per finanziare la sua società dello spazio, Blue Origin. Un’altra iniziativa che finanzia è il fondo per la Terra (Earth fund), lanciato nel 2020 con una dotazione di 10 miliardi di dollari destinati a iniziative per combattere gli effetti del cambiamento climatico.
Black Friday, dipendenti Amazon in sciopero
“La data del 24 novembre non è scelta a caso, trattandosi dell’ormai tradizionale Black Friday, giornata chiave per le aziende commerciali e per Amazon, che sulle offerte lanciate proprio in questa giornata punta incassi sempre più consistenti”, spiegano i confederali. La campagna di mobilitazione globale ha preso il nome di “MakeAmazon Pay” (tradotto con “Amazon deve pagare”) inteso come debito che la multinazionale ha nei confronti dei propri dipendenti, della società, del pianeta.
“Amazon prende troppo – si legge nel sito del movimento MakeAmazonPay, cui aderiscono centinaia di associazioni – e restituisce troppo poco”. La protesta si incentra su alcuni punti chiave: un incremento di retribuzione inaccettabile a fronte dell’andamento economico di Amazon; l’assenza di forme di welfare e il mancato aumento dell’importo del buono pasto; la mancanza di attenzione alle problematiche di salute e sicurezza; il continuo ricorso a contestazioni disciplinari per futili motivi.
Una delegazione di lavoratori dell’hub piacentino parteciperà, sotto le insegne di Filcams Cgil, al presidio internazionale promosso da Uni Global Union a Coventry, sempre nella giornata chiave del Black Friday presso una delle più rappresentative sedi di Amazon.
La replica: stipendio equo, 18.000 lavoratori in Italia
Pronta la replica di Amazon. Nel sito di Castel San Giovanni, nel Piacentino, “ci preme sottolineare che rivediamo regolarmente le retribuzioni attraverso un processo ben consolidato. La retribuzione di ingresso prevista dal contratto collettivo nazionale del Commercio è pari a 1655,98 euro. Sulla base di una procedura interna di revisione annuale degli stipendi, a partire dal primo ottobre 2023, la retribuzione di ingresso a Castel San Giovanni è stata portata a 1.765, cioè circa il 7% in più rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale”, scrive l’azienda in una nota.
“Ad aprile – osserva ancora il colosso multinazionale – il contratto collettivo nazionale del commercio prevedeva un incremento delle retribuzioni: anziché assorbirlo, poiché i nostri stipendi sono già ampiamente superiori rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale, abbiamo deciso di rilanciare con un ulteriore aumento. Queste revisioni annuali degli stipendi ci permettono di garantire e mantenere una equità di trattamento salariale in tutto il network”.
Amazon tiene comunque a precisare di essere “in disaccordo con le posizioni espresse dalla campagna ‘Make Amazon Pay’. Amazon ha creato milioni di buoni posti di lavoro e ha contribuito a creare e sostenere centinaia di migliaia di piccole imprese in tutto il mondo. Offriamo retribuzioni e benefit competitivi ai nostri dipendenti, con eccellenti opportunità di carriera e garantiamo a tutti un ambiente di lavoro moderno e sicuro”. Dal suo insediamento in Italia, chiosa la nota, Amazon ha investito” nel Paese “16,9 miliardi e ha creato 18.000 posti di lavoro a tempo indeterminato, di cui circa 1.700 solo a Castel San Giovanni”.