A pochi giorni dal via libera incassato dall’Antitrust europeo, Amazon annuncia la chiusura dell’accordo da 8,5 miliardi di dollari per l’acquisizione di Mgm Studios. Grazie all’operazione, il colosso dell’ecommerce amplia la sua piattaforma Prime Video con 4.100 titoli cinematografici e oltre 10.400 episodi di serie televisive.
La strategia di Amazon: valorizzare i franchise di Mgm
Ma Amazon punta anche a dare nuova linfa vitale a una storica compagnia attualmente in difficoltà, e che nel 2020 si era affidata alle banche d’affari Morgan Stanley e LionTree Advisors per individuare degli acquirenti. Mike Hopkins, vicepresidente di Prime Video e Amazon Studios, ha commentato “Il vero valore di questo accordo è il tesoro del catalogo che immaginiamo di ricreare e sviluppare con il talentuoso team di Mgm”.
Unendo la capacità di distribuzione di Amazon con l’esperienza (e soprattutto i franchise) degli studios, la società punta a rinvigorire un’offerta che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote ai rivali Netflix e Disney. Basti pensare all’operazione da 450 milioni di dollari “Il Signore degli Anelli: gli anelli del potere“, la più costosa produzione della storia delle serie Tv, che debutterà il prossimo 2 settembre: declinando su altri titoli il medesimo approccio, Amazon potrebbe sfruttare i marchi di proprietà della Mgm, da “Ben Hur” a “Via col vento” passando per “Il Mago di Oz”, “2001: Odissea nello spazio” e “Rocky” (solo per citarne alcuni) per dare vita a nuovi prodotti di successo.
I dubbi sull’iniziativa della Ftc
Tutto questo se la Federal Trade Commission degli Stati Uniti deciderà di non contestare l’acquisizione. La Ftc ha infatti rifiutato di commentare l’accordo, ma ha osservato che in generale le transazioni possono essere contestate in qualsiasi momento, se si determina che violano la legge. La commissione ha anche annunciato che potrebbe inviare lettere di avvertimento alle parti nei casi in cui non fosse stato possibile indagare in tempo sugli accordi proposti. “Queste lettere avvertono le parti che si fondono che le loro transazioni rimangono sotto indagine e avvertono che la consumazione avviene a proprio rischio”, ha affermato la commissione, rifiutandosi di rivelare se una di quelle lettere possa essere inviata ad Amazon o a Mgm.