Amazon delude le attese e Wall Street la punisce. Non accadeva dal 2018 che il colosso dell’e-commerce tradisse le aspettative del mercato tanto da scendere vertigionosamente in Borsa nell’after hours: le azioni di sono arrivate a perdere il 7% mettendo in secondo piano le buone performance dal punto di vista pubblicitario e della divisione cloud di Aws. A pesare anche le previsioni deludenti per il terzo trimestre fiscale.
Nel secondo trimestre del 2021, Amazon ha riportato utili per 7,78 miliardi di dollari, o 15,12 dollari ad azione, su un fatturato pari a 113,08 miliardi di dollari. Seppure si tratti di un miglioramento rispetto ai profitti per 5,24 miliardi di dollari, o 10,30 dollari ad azione, su vendite pari a 88,91 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, le attese erano per un utile ad azione di 12,30 dollari su un giro d’affari pari a 115,2 miliardi di dollari. Si tratta della prima volta in tre anni che il fatturato di Amazon non oltrepassa le attese degli analisti.
Bene la performance del segmento cloud. Amazon Web Services ha visto le vendite crescere del 37% a 14,81 miliardi di dollari, accelerando rispetto alla crescita del 32% fatta registrare nei precedenti tre mesi e superando le attese per 14,20 miliardi di dollari. Amazon ha inoltre fatto sapere di attendersi un utile operativo tra i 2,5 miliardi e i 6 miliardi di dollari su un giro d’affari tra i 106 miliardi e i 112 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell’anno; mentre gli analisti di Wall Street si aspettano 119,2 miliardi di dollari. I risultati del secondo trimestre hanno beneficiato dello spostamento del Prime Day che è stato anticipato rispetto alla sua solita collocazione nel trimestre successo. Inoltre, il trimestre terminato lo scorso giugno è stato l’ultimo
sotto la guida del fondatore Jeff Bezos che lo scorso 5 luglio ha ceduto le redini ad Andy Jassy.