Trimestrali positive per Amazon e Apple, che nei risultati registrati a fine giugno 2023 battono le previsioni degli analisti. Ma in borsa, nell’after-hours, i due titoli hanno performato in modo diverso: se il colosso dell’e-commerce ha guadagnato il 7%, Cupertino, che ha comunque registrato diversi segni meno sulle vendite dei device, ha ceduto il 2%.
In Amazon trainano cloud e pubblicità online
Entrando nel dettaglio, Amazon ha messo a segno nel secondo trimestre un utile netto di 6,7 miliardi di dollari, o 65 centesimi per azione, su ricavi di 134,4 miliardi di dollari (+11%), contro attese per 35 centesimi su 131,5 miliardi di fatturato. Un anno prima, aveva registrato una perdita netta di 2 miliardi, o 20 centesimi per azione.
La divisione Amazon Web Services (Aws) ha assistito a un aumento delle vendite del 12% a 22,1 miliardi di dollari. L’utile operativo è aumentato a 7,7 miliardi di dollari dai 3,3 miliardi di un anno prima, con quello di Aws che invece è diminuito da 5,7 miliardi a 5,4 miliardi. Il flusso di cassa disponibile è aumentato del 74% a 61,8 miliardi di dollari.
Cresce anche il business della pubblicità online, che ha fatto registrare un rialzo del 22% rispetto a un anno prima a 10,68 miliardi di dollari, contro attese per 10,4 miliardi di dollari. Ora, Amazon rappresenta circa il 7,3% del mercato pubblicitario digitale mondiale, secondo Insider Intelligence. Alphabet e Meta sono ancora le società leader del settore, con quote di mercato, rispettivamente, del 28,8% e del 20,5%.
“È stato un altro grande trimestre di progressi per Amazon”, ha commentato l’amministratore delegato, Andy Jassy. “Abbiamo continuato a diminuire i nostri costi, fornendo al tempo stesso il servizio più veloce mai offerto ai nostri clienti Prime”, ha aggiunto. La società ha infine pubblicato una guidance positiva, che prevede un’accelerazione della crescita nell’attuale trimestre.
Apple, diminuiscono le vendite di device
Anche Apple, come detto, ha registrato una trimestrale superiore alle attese, grazie alla crescita delle vendite dei servizi (+8%). Nel suo terzo trimestre fiscale le vendite totali sono diminuite dell’1% a 81,80 miliardi di dollari, in misura comunque minore delle previsioni, pari a 81,69 miliardi. L’utile per azione è stato di 1,27 dollari, contro l’1,19 dollari del consensus e in rialzo del 5% rispetto a un anno prima.
I ricavi dalle vendite di iPhone sono diminuiti del 2% a 39,67 miliardi, contro attese per 39,91 miliardi. Peggio hanno fatto Mac (-7% a 6,84 miliardi, ma con attese a 6,62 miliardi) e iPad (-20% a 5,79 miliardi, contro attese a 6,41 miliardi). I ricavi da altri prodotti sono aumentati del 2% a 8,28 miliardi, contro attese per 8,39 miliardi. Come accennato, i ricavi per i servizi, a partire da Apple TV, sono cresciuti dell’8% a 21,21 miliardi, un record per il gruppo, contro i 20,76 miliardi delle attese. Il margine lordo è stato pari al 44,5%, con il consensus al 44,2%.
Apple, come di consueto dal 2020, non ha fornito una guidance, citando l’incertezza sui mercati. Intervistato dalla Cnbc, il Cfo di Apple, Luca Maestri, ha però detto che l’attuale trimestre “dovrebbe andare leggermente meglio”. Ora, il gruppo dispone di 166,5 miliardi di dollari di liquidità a disposizione, poco sopra i 166,33 miliardi del secondo trimestre fiscale; Apple ha di solito la maggior quantità di liquidità a disposizione tra le società statunitensi.