La Federal Trade Commission sta indagando sull’acquisizione da 1,7 miliardi che Amazon vorrebbe portare a termine nei confronti di iRobot, la società che produce la gamma di aspirapolvere intelligenti Roomba. In una serie di documenti normativi depositati ieri, iRobot ha affermato che entrambi i gruppi hanno ricevuto una richiesta di informazioni aggiuntive in relazione a una revisione che la Ftc vuole condurre sulla fusione. L’indagine è partita all’inizio di settembre, come riporta Politico, e copre sia i temi della concorrenza tout-court sia le potenzialità che ha l’accordo di aumentare illegalmente la quota di mercato del colosso tecnologico nell’ambito dei dispositivi connessi e del commercio al dettaglio in generale.
Si tratta della seconda richiesta di chiarimenti da parte dell’Ftc in un mese. La prima coinvolge, oltre ad Amazon, One Medical, la società di assistenza sanitaria di base che il gruppo fondato da Jeff Bezos ha in programma di acquistare per 3,9 miliardi di dollari.
Sia Amazon che iRobot hanno affermato che collaboreranno con le autorità, il che ritarderà inevitabilmente il completamento del deal.
I possibili scenari
A seguito dell’indagine, l’agenzia potrà impugnare l’operazione in tribunale, cercare rimedi per renderla compliant con l’impianto normativo o non fare nulla, il che consentirebbe la conclusione dell’affare. L’agenzia però conserva il diritto di contestare un deal anche dopo la sua chiusura.
Ed è ciò che sperano le circa 20 organizzazioni a tutela della privacy e dei diritti dei lavoratori che all’inizio di agosto, all’annuncio dell’operazione, avevano esortato le autorità antitrust statunitensi a interromperla, preoccupati dalla posizione dominante di Amazon nel mercato dei dispositivi per la casa intelligente e dalla possibilità che la società sarà in grado di raccogliere enormi quantità di informazioni sui consumatori dai dispositivi Roomba, che sono in grado di riconoscere e ricordare le planimetrie delle case. Rispondendo a questa specifica accusa, Amazon aveva dichiarato che non intende raccogliere e sfruttare quei dati.