Lo spezzatino di Apple, Amazon, Facebook e Google minacciato dalla Senatrice americana Elizabeth Warren non convince del tutto gli americani. In un sondaggio condotto da Nbc News e Wall Street Journal, il 50% boccia la proposta della battagliera Senatrice Democratica del Massachusetts, in corsa per le presidenziali del 2020, di spacchettare i colossi dell’hitech per separare attività che entrano in conflitto di interesse tra loro.
Resta un 47% di americani che dice sì all’ipotesi della Warren, ma una quota più significativa del campione boccia l’intervento del governo: se spezzatino deve essere sarà il libero mercato a deciderlo, dice il 68% degli intervistati, non l’autorità federale antitrust (la cui azione è invocata solo dal 28%).
Ma è soprattutto il trust nei social media, in particolare di Facebook, a uscire malconcio dal sondaggio: il 60% degli americani dice di non fidarsi di Facebook quando si tratta di proteggere i loro dati personali, un dato da confrontare con il 37% che non si fida di Google e il 28% che non si fida di Amazon. Il social di Mark Zuckerberg ha bruciato tutto il trust dei suoi utenti dopo lo scandalo Cambridge Analytica e il Russiagate (e i guai non sono finiti).
Ancora, tre americani su quattro definiscono “inaccettabile” che i social media raccolgano dati personali per profilare gli utenti e fornire pubblicità mirata e la maggioranza degli intervistati accusa i social media di dividere gli americani (57%), diffondere disinformazione (55%) e attacchi indebiti ai personaggi politici o alle aziende americane (61%). Solo il 36% si dice soddisfatto del controllo delle autorità federali su società come Facebook e Twitter: gli americani non vogliono lo spezzatino dei colossi del digitale, ma più vigilanza pubblica sì.
Al tempo stesso, nessuno desidera che queste aziende spariscano: l’82% dice che i social media rappresentano un’enorme perdita di tempo, ma il 69% li usa almeno una volta al giorno.
La proposta della Senatrice Warren punta a smembrare i colossi tecnologici con fatturato globale di almeno 25 miliardi di dollari, nell’interesse di consumatori e piccole imprese, dice la Warren, perché si aumenta la concorrenza e si prevengono abusi dei grandi gruppi dominanti. Nel caso di Apple, per esempio, la Senatrice, da sempre attenta i temi antitrust, vede problematico il doppio ruolo di produttore di device e sviluppatore di app.
Il sondaggio di Nbc/Wall Street Journal è stato condotto telefonicamente su 1.000 adulti americani fra il 23 e il 27 marzo e ha un margine di errore di 3,1 punti percentuali.