Ci siamo. Anche Google avrà il suo iPad. Un altro colpo nella
battaglia che si va scaldando fra le due ex alleate, lazienda di
Mountain View e Apple: battaglia accesa nel momento in cui Apple ha
allargato il business alla pubblicità mobile e Google ha spinto il
suo software Android su smartphone e portatili.
A lavoro con Google ci sarà Verizon Wireless: l’annuncio arriva
da Lowell McAdam, ceo del carrier Usa intervistato dal Wall Street
Journal: “Stiamo lavorando insieme a Google su tablet che
potranno ospitare tutti i contenuti di Google”.
L’operazione parte da lontano e fa quadrare il cerchio a entrambe
le compagnie. Per l’operatore wireless, il più grande per
abbonamenti negli Usa, che tenta in questo modo di riguadagnare il
terreno perso sul mercato delle connessioni per nuovi device. E di
avvicinarsi di più alla rivale At&t che cavalca il successo del
nuovo business grazie al contratto in esclusiva per iPad e
Kindle.
Per Google si tratta invece di espandersi ulteriormente con il suo
già diffuso Android (anche se non è ancora certo il tipo di
sistema che verrà utilizzato) su altri device. E’ stata Verizon,
l’anno scorso, a promuovere il Motorola Droid che gira con
software Google.
Pur declinando ogni commento, Google ribadisce però che qualunque
compagnia può utilizzare il software mobile per la creazione di
telefoni e altre device e di essere al lavoro con produttori e
operatori per la creazione di computer superleggeri che girino sul
suo sistema operativo.
Anche se il vero business wireless si fa anbcora con i telefoni, il
nuovo mercato dei tablet e-reader e netbook sta crescendo
vertignosamente. E i consumatori sono sempre più interessati a
device in grado di navigare su Internet o di scaricare
applicazioni. E i carrier stanno cercando di cavalcare il trend per
compensare le perdite di revenue sulla voce. Verizon riconosce di
aver perso terreno su questo tavolo. “At&t è stata più abile di
noi a uscire dalla strettoia” dice il ceo di Verizon.
Che si appresta a lanciare la nuova rete con la quale promette di
raggiungere entro l’anno 25-30 città americane. Nuove reti che,
sostiene, porteranno a una svolta nella filosofia degli attuali
piani tariffari “basati ancora su abbonamenti legati al
device”. Gli abbonamenti del futuro, sostiene, saranno
trasversali ai device utilizzati.