Arriva anche in Italia il Freedom of informaction act, per accedere agli atti della Pubblica amministrazione. Il decreto è composto da 42 articoli, modifica il decreto legislativo 33 del 2013 e la legge Severino del 2012.
Con la modifica del primo testo, il decreto Madia rafforza il concetto di “diritto di accesso civico” ai documenti delle amministrazioni pubbliche.
La norma garantisce l’accesso libero a chiunque ai dati detenuti delle PA, secondo il paradigma del Foia, e tramite la pubblicazione di documenti, informazioni e dati concernenti l’organizzazione e l’attività stesse.
L’accesso ai dati è gratuito e la richiesta deve essere soddisfatta entro 30 giorni. Con il Foia si potrà accedere a tutti gli atti delle PA, “nel rispetto di alcuni limiti tassativamente indicati dalla legge”.
Il Foia è stato inserito nel ddl Madia con un emendamento approvato dalla Camera, primi firmatari i deputati dem Anna Ascani e Paolo Coppola. Le norme aprono a“chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti” l’accesso ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, “nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati”. Dunque si potrà accedere agli archivi della pubblica amministrazione con una maggiore libertà e facilità, anche tramite Internet. Nel futuro decreto attuativo, il governo dovrà favorire “forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.
In base al Foia e alle norme in esso contenute, la PA ha obblighi di informazione, pubblicazione e trasparenza e i cittadini hanno diritto a chiedere ogni tipo di informazione prodotta e posseduta dalle amministrazioni che non contrastino con la sicurezza nazionale o la privacy.