Investimenti in IT e realizzazione delle rete in fibra ottica per
cambiare il passo dell’economia italiana, amplificando i primi
segnali di ripresa. È questa la ricetta proposta dal presidente di
Assinform, Paolo Angelucci che interviene sul tema lanciato dal
ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, sulla
possibilità di trasferire il sistema degli incentivi adottato
per l’auto anche ad altri settori.
“Si tratta di azioni che farebbero crescere in fretta le
capacità competitive del Made in Italy e sosterrebbero domanda e
occupazione del settore IT, dove sono a rischio 20.000 posti di
lavoro – precisa Angelucci -. Quando anche un segmento così
importante come il Sistema Moda Italia avverte la necessità di
rinnovare le proprie applicazioni software al fine di
modernizzarsi, allora vuole dire che è giunto il momento di
introdurre nel sistema degli incentivi industriali la rottamazione
del software, così come Assinform chiede da tempo”. Secondo
l’associazione che riunisce le imprese italiane attive nel
comparto IT questa una misura consentirebbe alle imprese di
velocizzare le capacità di risposta e di fare network,
modernizzare i sistemi gestionali, accedere ai canali
dell’e-commerce e dell’e-business.
“Inoltre assicurerebbe immediati ritorni occupazionali,
considerando che ogni euro di contributo dato all’IT genera un
miglioramento dei livelli occupazionali 2,5 volte più efficace
degli stessi contributi dati al settore auto” precisa il
presidente.
“L’IT è il quarto settore industriale del Paese, con 97.000
imprese, 390mila addetti e nessuna politica incentivante, mentre
dovrebbe essere sostenuto come il vero motore di spinta della
ripresa – conclude – Un’ulteriore opportunità concreta in
questa direzione, a costi assai contenuti per le finanze pubbliche,
è quella di dare il via al progetto IT di Industria 2015, come
annunciato dal Ministro Scajola a inizio del suo mandato.
Ipotizzando un contributo pubblico di 200 milioni di euro,
verrebbero attivati investimenti per circa 500 milioni di euro
impegnati nello sviluppo di nuove soluzioni di alta tecnologia,
industrializzate e tarate per le imprese italiane. Il mondo del
lavoro ne uscirebbe avvantaggiato da 5000 posti di lavoro
qualificati in più, mentre allo Stato ritornerebbero circa 100
milioni in Irap ed Irpef, oltre al risparmio di eventuali
ammortizzatori sociali".