E’ ancora crisi nera per le industra italiana delle tecnologie. Ad agosto 2012, nel confronto con lo stesso mese del 2011, i dati Istat resi noti da Anie evidenziano una flessione dell’Elettrotecnica pari 6,2%, e dell’Elettronica del 7,6% (-5,8% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale).
Nel confronto congiunturale, le due macro-aree mostrano al contrario un lieve rimbalzo positivo. Ad agosto 2012, nel confronto con luglio 2012, l’Elettrotecnica ha sperimentato una variazione positiva dei livelli di attività industriale del 6,4%, l’Elettronica dello 0,1%.
Nella media dei primi otto mesi del 2012, nel confronto con il medesimo periodo dell’anno precedente, l’Elettrotecnica ha registrato un risultato cumulato annuo negativo del 10,7%, l’Elettronica del 3,6% (-7,3% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale).
“Ad agosto 2012 non si è evidenziata alcuna inversione di tendenza nei dati di produzione industriale che permangono in territorio negativo – spiega il presidente di Confindustria Anie, Claudio Andrea Gemme – L’elevata incertezza nello scenario internazionale pregiudica il ritorno ad una crescita continuativa. Il rallentamento degli scambi mondiali si ripercuote sulla domanda estera, che ricopre un ruolo cruciale per la ripresa. L’estrema fragilità del mercato interno si conferma il principale ostacolo alla tenuta settoriale. I forti cali nella domanda si ripercuotono sulla redditività aziendale e mantengono un’ampia capacità produttiva inutilizzata. Il nostro Paese vive una profonda fase recessiva, confermata anche dalla flessione dei consumi energetici.”
“L’obiettivo crescita passa da una rinnovata competitività del Sistema Paese, che deve mettere al centro l’industria e l’innovazione – precisa Gemme – In questa direzione si muovono le più recenti indicazioni di policy comunitaria che guarda al manifatturiero e alla sua carica innovativa come base del nuovo piano europeo per la crescita. Confindustria Anie da tempo sostiene la centralità dell’industria, in particolare dei settori a più alta vocazione tecnologica rappresentati all’interno della Federazione, nel sostenere l’ammodernamento delle reti e nel ridare slancio alla ripresa e all’occupazione.”