PA DIGITALE

Anpr, il debutto di Roma. Lamorgese: “Importante risultato per migrazione nazionale”

Coinvolti oltre 2,8 milioni di cittadini. L’Anagrafe nazionale consentirà alle pubbliche amministrazioni l’accesso ai dati anagrafici per lo svolgimento delle attività istituzionali

Pubblicato il 16 Dic 2020

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Il Comune di Roma debutta ufficialmente oggi nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr). A suggellare il passaggio sono state, attraverso una nota ufficiale del Viminale, le parole di soddisfazione del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, la quale ha spiegato che si tratta di “un importante risultato verso la confluenza di tutti i comuni italiani nella banca dati anagrafica nazionale istituita nel 2012 presso il Viminale”.
Il Campidoglio aveva annunciato solo pochi giorni fa, il 10 dicembre, la sospensione dei servizi anagrafici al cittadino, sia in presenza che online: l’interruzione si era resa necessaria per consentire proprio le operazioni di convoglio della banca dati anagrafica di Roma Capitale in Anpr.

“L’Anpr – ha fatto presente il Ministro – rappresenta un rilevante progetto d’innovazione che, attraverso l’integrazione dei sistemi informativi pubblici e la semplificazione dei processi amministrativi, favorirà il processo di digitalizzazione della Pubblica amministrazione e il miglioramento dei servizi offerti. In particolare, la banca dati nazionale consentirà di superare la frammentazione delle anagrafi comunali e dell’anagrafe degli italiani residenti all’estero, con evidenti vantaggi per i cittadini, che possono chiedere i propri certificati anagrafici presso tutti i Comuni subentrati in Anpr, e non solo presso il comune di residenza. L’obiettivo è che al più presto tutti gli enti locali vi confluiscano”.

Una transizione complessa

Con il subentro del comune capitolino nell’Anpr sono state registrate le informazioni anagrafiche di 2.823.283 residenti, alle quali si aggiungono i dati relativi a 340.959 cittadini residenti all’estero.
Il complesso momento di transizione – che ha preceduto la confluenza nella banca dati nazionale – è stato seguito dal Ministero dell’Interno, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per la Trasformazione digitale), da Sogei spa, infrastruttura strategica del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce l’Anpr, e dal Poligrafico dello Stato, per gli aspetti legati all’interoperabilità della piattaforma con il circuito di emissione della carta d’identità elettronica.

Al via il supporto ai Comuni mancanti

I Comuni che, fino ad oggi, hanno trasmesso ad Anpr i dati registrati nelle proprie anagrafi sono 7.020, per una popolazione complessiva di oltre 54 milioni di abitanti (che equivalgono a più del 90% della popolazione), a cui si aggiungono 4.959.416 cittadini residenti all’estero. Nei prossimi mesi, ulteriori 424 comuni (con oltre 3 milioni di persone) hanno programmato il subentro in Anpr. In questo modo, al completamento dell’importante progetto nazionale mancano soltanto 459 enti locali che saranno oggetto di una mirata attività di supporto e di sensibilizzazione da parte delle strutture del Ministero dell’Interno.
A questo scopo si affianca l’iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento della Funzione pubblica) di prorogare al 31 dicembre 2021 il termine ultimo per la presentazione da parte dei Comuni delle richieste di contributo per le attività di subentro in Anpr.

Presto certificazioni anagrafiche online

Con il completamento di queste operazioni, l’Anpr consentirà alle Pa l’accesso ai dati anagrafici per lo svolgimento delle attività istituzionali. Inoltre nei prossimi mesi sarà disponibile un servizio che permetterà alle persone registrate nella banca dati di acquisire le certificazioni anagrafiche on line scaricandole dal portale Anpr, al quale si potrà accedere con la carta d’identità elettronica (Cie), con il Sistema pubblico per l’identità digitale (Spid) o con la Carta nazionale dei servizi (Cns).

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