Il digitale si accaparra uno spazio da indiscusso protagonista nell’organigramma della nuova Commissione europea svelato stamane in un’affollatissima conferenza stampa dal presidente incaricato Jean-Claude Juncker. Il portafoglio al momento occupato da Neelie Kroes verrà infatti sostituito da un doppio dicastero. Con un sensibile potenziamento di competenze. L’ex premier estone Andrus Ansip, in quota liberali, atterra sulla poltrona di super-commissario al Mercato Unico Digitale, che figura dunque tra i 7 vice-presidenti dell’esecutivo. A testimonianza che Juncker intende tenere fede alla promessa elettorale di imprimere una sterzata dirimente alle iniziative per spezzare la frammentazione su base nazionale in cui versa il settore delle comunicazioni elettroniche europee.
Nell’inedita struttura “a cluster” disegnata da Juncker per la sua squadra, Ansip sarà chiamato in qualità di vicepresidente a coordinare il lavoro di un nucleo di commissari. E tra questi quello all’Economia e alla Società Digitali (Digital Economy and Society), che andrà in dote al tedesco Günther Oettinger (PPE), commissario uscente attualmente in forza all’Energia. Il fatto che il secondo portafoglio sul digitale sia stato assegnato al rappresentante del paese più popoloso (ed influente) dell’Ue è di un’eloquenza indiscutibile. Testimonia, cioè, della priorità assoluta che la nuova commissione vuole conferire al rilancio del comparto. “Creando un mercato unico del digitale – ha ricordato Juncker in conferenza stampa – possiamo generare fino a 250 miliardi di euro di crescita addizionale nel corso del mandato di questa Commissione, così da creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, in particolare per i più giovani, e una vibrante società basata sulla conoscenza”.
La missione di Ansip – si legge nella nota distribuita a margine dell’annuncio di Juncker – sarà infatti quella di presiedere alle iniziative legislative finalizzate all’abbattimento delle persistenti barriere nazionali nella regolamentazione sulle telecomunicazioni, sul copyright e sulla protezione dei dati personali, sulla gestione del radiospettro, e ancora sulla concorrenza. Il ruolo di vicepresidente comporta che per le tematiche di sua competenza l’ex primo ministro estone dovrà coordinare il lavoro dei neocommissari: all’Economia e Società Digitali; al Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI; all’Occupazione, Affari Sociali, Competenze e Mobilità del Lavoro; alla Giustizia, Diritti dei Consumatori e Parità di Genere; agli Affari Economici e Finanziari; alle Politiche Regionali; all’Agricoltura e Sviluppo Rurale.
E’ verosimile che Oettinger, per sua parte, segua più nel dettaglio i cantieri legati alle telecomunicazioni, anche se non è ancora chiaro come condividerà le competenze con Ansip. E soprattutto quale comportamento adotterà nell’ormai incandescente querelle tra la Commissione e il regolatore per le tlc tedesco sulle tariffe nazionali di terminazione mobili, o ancora su quei dettagli del pacchetto Kroes sul mercato unico (ad esempio armonizzazione delle aste per le frequenze) che sono invisi alla Germania.
Quel che è sicuro è che Juncker ha deciso di affidare al commissario tedesco anche il complicato dossier della riforma del diritto d’autore, sottraendolo pertanto alla sfera di competenze del dicastero al Mercato Interno. Una sfida impregnata di insidie, tenuto conto che negli ultimi quindici anni i tentativi da parte della Commissione di ammodernare la legislazione comunitaria sul copyright sono naufragati per via di forti pressioni provenienti da lobby varie e stati membri.
Durante il totonomine della vigilia i nomi di Ansip o di Oettinger erano abbondantemente circolati come papabili per la poltrona sul Digitale. L’Estonia era stato il primo paese membro a farsi avanti con Juncker per domandare il portafoglio. Oettinger, per sua parte, era dato in bilico tra il dicastero al commercio estero e quello all’agenda digitale. Secondo quanto riportato la scorsa settimana dal quotidiano Bild, il cancelliere Angela Merkel avrebbe preferito il primo dei due. Per quel che riguarda le altre nomine, si segnala che la carica di commissario alla concorrenza va alla danese Margrethe Vestager, che dovrebbe quasi certamente ereditare dall’incumbent Joaquin Almunia la complicata pratica Google.