L’autorità Antitrust sanziona Amazon con una multa da 300mila euro per violazione della nuova normativa sui diritti dei consumatori. Sotto la lente dell’autority sono finite due società del gruppo fondato da Jeff Bezos: Amazon Eu, che ha ricevuto una sanzione da 80mila euro, e Amazon services Europe, multata per 220mila euro.
Al termine del procedimento, che era stato avviato a luglio dopo le segnalazioni dei consumatori, l’Agcm – si legge in una nota del Garante – ha accertato che le due società hanno omesso o fornito in modo non adeguato informazioni rilevanti nel corso del processo di acquisto: in particolare, quelle precontrattuali obbligatorie e quelle sulla garanzia legale di conformità previste dal Codice del consumo, sia nel caso di vendita diretta da parte di Amazon sia nell’ipotesi in cui la compravendita intervenga sulla piattaforma di Amazon marketplace e, quindi, con venditori terzi.
Dall’istruttoria è emerso che, nel caso di vendita diretta, Amazon Eu “non si è adoperata per evidenziare adeguatamente all’utente, prima della nascita del vincolo e in modo agevole e accessibile, una specifica informativa precontrattuale sul recesso e relativi termini ed esclusioni, sull’esistenza e sulle condizioni dell’assistenza postvendita al consumatore, oltre che un remind sulla garanzia legale”.
Quanto invece alla piattaforma marketplace, Amazon services Europe non avrebbe fornito al consumatore “un’adeguata informativa precontrattuale” sull’effettiva identità del venditore – spiega l’authority – sul ruolo svolto da Amazon nella transazione, sul regime di recesso e di reso, sull’assistenza pre e post vendita garantita dai soggetti terzi, nonché sul remind sulla garanzia legale.
A giudizio dell’Antitrust, nelle operazioni di acquisto su markeplace le carenze informative sono state ancor più significative nei casi in cui i consumatori, pur avendo acquistato un prodotto sul sito www.amazon.it, sono venuti a conoscenza dell’effettiva controparte contrattuale solo dopo aver riscontrato un difetto di conformità del prodotto. “Amazon – spiega il Garante – si sarebbe limitato infatti ad affermare la propria estraneità al contratto tra venditore terzo e consumatore, senza entrare in alcun modo nel merito della contestazione”.
Nel corso del procedimento, tuttavia, conclude l’Antitrust, le due società “si sono adoperate per apportare misure correttive che hanno migliorato il set informativo a disposizione del consumatore nel processo di acquisto”.