L’innovazione e la digitalizzazione sono motori fondamentali dello sviluppo e della competitività delle imprese, sia nei settori high-tech sia nei comparti più tradizionali dell’economia. È questo uno dei punto salienti della Relazione Annuale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato illustrata, alla Camera, dal presidente Roberto Rustichelli.
“La tutela della concorrenza e la tutela del consumatore si confrontano con le sfide dell’innovazione a più livelli, dovendo continuamente adattarsi all’evoluzione dei mercati, derivante dall’emergere di nuovi prodotti e servizi, di nuovi modelli di business e di nuove abitudini di consumo – ha detto Rustichelli – Ad esempio, i processi di sviluppo di infrastrutture e di servizi ad alto contenuto tecnologico chiamano spesso in causa l’esigenza di bilanciare i possibili benefici derivanti dalla collaborazione, o addirittura dall’integrazione, tra imprese concorrenti e i rischi insiti nella eventuale riduzione dei vincoli competitivi tra gli operatori coinvolti”.
In questo senso occorre pertanto “assicurare che fenomeni di collaborazione o di concentrazione creino effettivamente sinergie ed efficienze idonee ad accelerare i processi di cambiamento, garantendo allo stesso tempo che i mercati rimangano aperti e competitivi e, dunque, efficienti sia sotto il profilo statico che dinamico”.
Queste considerazioni hanno ispirato, ad esempio, l’Autorità nella valutazione del progetto di sviluppo delle reti fisse di nuova generazione Fibercop.
“L’Autorità, inoltre, ha supportato i processi di sviluppo infrastrutturale connessi alle reti 5G attraverso i propri poteri di advocacy, evidenziando come la semplificazione e la certezza regolamentare sono requisiti indispensabili per la promozione degli investimenti privati – ha ricordato il Gatante – Al contempo, l’Autorità è intervenuta sulle offerte di telefonia mobile che omettevano o fornivano con poca chiarezza informazioni sulle condizioni indispensabili per usufruire della tecnologia 5G”.
Interazione virtuosa tra innovazione e concorrenza
Per Rustichelli tutelare l’interazione virtuosa tra innovazione e concorrenza non richiede soltanto una valutazione attenta di intese e concentrazioni, ma anche l’adozione di decisi interventi nei casi in cui i processi di sviluppo tecnologico siano limitati da condotte restrittive della concorrenza poste in essere da soggetti in posizione dominante.
“Proprio per gli ostacoli frapposti all’innovazione, viene in rilievo il procedimento per abuso di posizione dominante chiuso nei confronti di Google, che ha ingiustamente limitato le possibilità per gli utenti di installare applicazioni alternative innovative quando sono alla guida di un veicolo elettrico e hanno bisogno di effettuare la ricarica”, ha spiegato.
L’e-commerce
Nel corso del 2021 – anche a seguito degli effetti derivanti dalla crisi pandemica e dei cambiamenti, in parte strutturali, nelle abitudini di acquisto dei consumatori – è proseguita la crescita del commercio elettronico, che incide sull’evoluzione dell’intero comparto della distribuzione commerciale e si pone al centro di diversi interventi dell’Autorità.
In particolare, per la gravità delle condotte contestate e il loro impatto sul mercato, si segnala il procedimento nei confronti di Amazon, svolto in costante coordinamento con la Commissione europea e concluso nel dicembre 2021.
“L’Autorità ha contestato alla società di aver indebitamente avvantaggiato i propri servizi di logistica, ostacolando concorrenti potenzialmente altrettanto efficienti nell’offerta di tali servizi, e rafforzando la propria posizione dominante come marketplace”, ha sottolineato Rustichelli.
L’Autorità ha irrogato ad Amazon la sanzione pecuniaria più elevata della storia dell’antitrust italiano, pari ad oltre un miliardo di euro, e, al contempo, ha imposto una serie di misure comportamentali che, lasciando impregiudicata la facoltà dell’impresa di fissare i livelli qualitativi del servizio di logistica, la obbligano a concedere ogni privilegio di vendita e di visibilità sulla propria piattaforma a tutti i venditori terzi capaci di rispettare tali standard equi e non discriminatori.
Sempre nel settore del commercio elettronico, l’Autorità ha anche valutato diversi accordi contenenti restrizioni alla vendita online di prodotti.
Di particolare rilievo è l’istruttoria svolta in merito all’accordo di “brand-gating” concluso tra Apple e Amazon, che limitava l’attività dei rivenditori di Apple sul marketplace di Amazon.
Sempre sul fronte del commercio elettronico, l’Autorità ha ripetutamente utilizzato le proprie competenze a tutela del consumatore con l’obiettivo di garantire la correttezza delle relazioni commerciali tra operatori digitali e consumatori, sotto il profilo della chiara e completa rappresentazione della identità dei venditori, delle caratteristiche delle offerte pubblicizzate, nonché del vincolo contrattuale.
Particolare attenzione è stata rivolta all’analisi delle clausole contrattuali dei fornitori di servizi digitali idonee a determinare situazioni di squilibrio a svantaggio degli utenti, quali la facoltà dell’impresa di interrompere il rapporto contrattuale in via unilaterale, di modificarne arbitrariamente i termini e di sottrarsi alla propria responsabilità in caso di inadempimento o danno procurato al consumatore.
L’e-payment
L’innovazione trainata dai processi di digitalizzazione non interessa un settore circoscritto dell’economia, ma ha un impatto ampio e diffuso di cui l’Autorità tiene conto, adeguando l’analisi dei mercati ai mutamenti in atto.
Ad esempio, profondi processi innovativi hanno interessato l’industria dei sistemi di pagamento e ne hanno modificato le dinamiche concorrenziali, rendendo molto articolata la filiera produttiva del settore e agevolando l’attività transfrontaliera delle imprese in esso attive.
“In questo contesto, l’Autorità ha autorizzato, con condizioni, l’operazione di concentrazione tra Nexi e Sia, imponendo misure correttive volte a garantire ai potenziali nuovi entranti nel mercato la possibilità di operare efficacemente a livello commerciale e a prevenire eventuali discriminazioni – ha detto Rustichelli – Inoltre, la diffusione degli strumenti digitali anche nei settori finanziari ha indotto l’Autorità a indagare con particolare attenzione alcune pratiche scorrette attuate in sede di fornitura di preventivi di prestiti personali e polizze assicurative”.
La gestione dei dati e l’economia data driven
Infine, diversi interventi hanno riguardato l’acquisizione e l’analisi dei dati, attività sempre più centrali nel processo competitivo in una varietà di settori economici.
L’Autorità è particolarmente attenta ad assicurare che la cessione dei dati sia effettivamente oggetto di una scelta consapevole dei consumatori, nel solco dell’ormai consolidata giurisprudenza amministrativa, secondo la quale il patrimonio informativo costituito dai dati degli utenti assume un valore economico idoneo a configurare un rapporto di consumo.
“L’Autorità ha concluso nel corso dell’anno due procedimenti nei confronti di Apple e Google, sanzionando ciascuna società per 10 milioni di euro, per non aver fornito informazioni chiare e immediate sull’acquisizione e sull’uso dei dati degli utenti a fini commerciali, nonché per aver pre-impostato, nella fase di creazione dell’account, il consenso da parte dell’utente al trasferimento e/o all’utilizzo dei propri dati per fini commerciali”.
Nello sviluppo dell’economia data-driven l’Autorità interviene anche in settori tradizionali per assicurare che il sempre più diffuso utilizzo dei dati non generi criticità concorrenziali, tenendo altresì conto dei potenziali benefici offerti da tale utilizzo.
Esemplificativo di tale bilanciamento è il provvedimento adottato in relazione a un’intesa nel settore assicurativo riguardante la condivisione dei dati per alimentare un progetto antifrode.
Si tratta di un intervento che, evitando rischi collusivi e di preclusione anticoncorrenziale, intende agevolare il contrasto alle frodi assicurative, generando al contempo efficienze anche a beneficio dei consumatori.