LA NOMINA

Antitrust Ue, scoppia il caso Vestager. Scott Morton costretta a un passo indietro

L’americana era stata candidata a capo economista della Dg Concorrenza. Ma dopo giorni di polemiche la rinuncia all’incarico. Sul piede di guerra soprattutto la Francia che aveva lanciato l’allarme accusando la Commissaria di mettere a rischio l’autonomia strategica dell’Europa

Pubblicato il 19 Lug 2023

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Le polemiche scatenate dalla nomina dell’americana Fiona Scott Morton come capo economista della Direzione generale della Concorrenza dell’Ue si placano – per ora – con la rinuncia all’incarico da parte di Scott Morton.

In un messaggio pubblicato su Twitter la commissaria Ue Antitrust, Margrethe Vestager, ha dichiarato che la consulente statunitense ha scelto “di non accettare l’incarico”. “Ne prendo atto con rammarico”, ha aggiunto, “e spero che continuerà a usare le sue straordinarie capacità per promuovere una rigorosa applicazione delle norme sulla concorrenza“.

Scott Morton, nomina super-contestata (dalla Francia) 

La nomina di Scott Morton era stata criticata dagli eurodeputati di diversi partiti e anche da esponenti dei governo Ue, sia per la sua nazionalità che per i passati incarichi: ha ricoperto la funzione di capo economista alla concorrenza presso il ministero di giustizia Usa e ha svolto delle attività di consulenza per diversi gruppi privati americani, tra cui Apple, Microsoft, Amazon, Sanofi e Pfizer, secondo le ricostruzioni di stampa.

Sul caso è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron: “Sono attaccato all’autonomia strategica della Ue, sono dubbioso su questa scelta, penso che gli europei debbano sviluppare competenze europee, debbano avere un’autonomia strategica che è autonomia di pensiero”, ha commentato  Macron, aggiungendo che quella della Commissione “non è la decisione più coerente”.

La ministra francese agli Affari europei Catherine Colonna si è detta a sua volta “stupefatta” per la sua nomina ad un incarico cruciale della Dg Concorrenza.

Le risposte di Vestager all’Europarlamento

Da parte loro, gli europarlamentari hanno messo sulla griglia la commissaria Vestager invitandola a un’audizione sulla nomina di Scott Morton. Tutti i gruppi parlamentari hanno sollevato con vari argomenti la netta opposizione alla nomina, della quale alcuni hanno chiesto il ritiro asserendo il rischio di conflitti di interesse che impediranno a Scott Morton di svolgere il proprio lavoro e considerando questa mossa in contrasto con la linea dell’autonomia strategica europea.

“Ora che è stato assunto uno sceriffo americano per occuparci di aziende americane assumeremo un russo per affrontare i problemi dell’energia?”, ha provocato l’eurodeputata liberale francese Stéphanie Yon-Courtin.

“Penso sia una buona cosa arrivare alla Commissione europea con l’esperienza che ha, conosce il nostro sistema di concorrenza alla perfezione. E trovo discutibile ritenere che la nazionalità implichi automaticamente un pregiudizio favorevole a società del paese di cui si ha la nazionalità”, si è difesa la Vestager durante l’interrogazione alla Commissione affari economici del Parlamento europeo. “L’idea che Scott Morton non potrà lavorare su nulla che riguardi il settore digitale è sbagliata, i casi di possibile conflitto di interesse sono una manciata, il numero è limitato”.

Vestager non ha, tuttavia, voluto fornire indicazioni precise sulle società a cui alla Scott Morton sarebbe comunque stato impedito di occuparsi, per via dei precedenti rapporti di consulenza. La commissaria ha solo indicato che “non sarà autorizzata a trattare fascicoli o casi relativi alle società per le quali ha lavorato durante l’anno prima di entrare a far parte della Commissione”. Tale restrizione si applica per i primi due anni del suo contratto.

“Mi spiace che le mie risposte non vi paiano soddisfacenti”, ha detto ancora la Commissaria ai deputati, “sta a voi giudicare, io posso fare solo del mio meglio nell’ambito delle restrizioni in termini di confidenzialità, c’è una valutazione in corso su cui non posso dire nulla: abbiamo scelto la persona migliore possibile rispettando le regole, è prevista una deroga per quanto riguarda la nazionalità europea”.

I compiti del capo economista della DG Antitrust

Vestager ha anche voluto relativizzare il ruolo della capo economista: “È un ruolo di consulente a tempo determinato, che riporta al direttore generale della Dg Concorrenza. Dura in carica tre anni, con possibilità di rinnovo per un massimo di due anni. Deve fornire consulenza economica e analisi quantitativa per l’applicazione dei casi di concorrenza, coordinare il dibattito economico all’interno della Dg e fungere da ponte tra la Dg Concorrenza e il mondo accademico”.

In sostanza si tratta di una funzione che deve essere coperta “da un esperto di economia dell’organizzazione industriale, un eccellente accademico che sia in sintonia con le attuali realtà del mercato e abbia un forte impegno per il servizio pubblico”. Il suo ruolo “è consultivo, non ha poteri decisionali in merito, ad esempio, all’apertura o alla chiusura di un caso antitrust, all’autorizzazione o al divieto di una fusione o all’approvazione o alla dichiarazione di incompatibilità di un aiuto di stato”.

Non si tratta di un normale posto di funzionario della Commissione, ha chiarito la commissaria, “per cui non ha senso privarsi delle migliori competenze”.

Vestager aveva anche detto agli europarlamentari che la Commissione non intendeva tornare sui suoi passi, ma a trarre la commissaria d’impaccio ci ha pensato la stessa Scott Morton annunciando la rinuncia all’incarico.

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