Apple a Napoli, Tim Cook: “Possiamo dare una mano”

Perché la decisione di aprire in Campania il primo centro europeo per sviluppatori di app iOs?: “La città ha spirito imprenditoriale – afferma -. Oggi l’Europa avrebbe bisogno di più Italia, di credere che il futuro sarà migliore del presente”

Pubblicato il 25 Gen 2016

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“Amo lo spirito dell’Italia. Abbiamo molto in comune, Apple è sempre stata concentrata sul fare ‘the best not the most’, le cose migliori piuttosto che tante cose. E l’Italia ha lo stesso talento. E poi sono un grande fan del vostro primo ministro, apprezzo il cambiamento che sta portando”. Lo dice il ceo di Apple, Tim Cook, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, dopo l’incontro a palazzo Chigi in cui ha illustrato al premier Matteo Renzi la sua idea di aprire a Napoli il primo centro europeo per sviluppatori di App iOs, che darà lavoro a circa 600 persone, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli. Il numero uno di Apple ha anche incontrato 5 startup italiane, intervistate da CorCom dopo il colloquio con l’Ad, e si è detto inoltre sollevato per la fine del contenzioso con il fisco Italiano: “Ora non ci sono più discussioni – dice – e questo mi fa sentire molto meglio quando penso all’Italia”.

Cook spiega anche perché è stata scelta proprio Napoli per questo nuovo insediamento di ricerca, aggiungendo che visiterà la città per l’inaugurazione del nuovo centro: “Per lo spirito imprenditoriale della città – sottolinea – e, francamente, perché da un punto di vista economico credo che lì possiamo dare una mano, fare maggiormente la differenza. Quando a Milano annunciai a Renzi che avremmo voluto aprire una scuola per sviluppatori di app, lui mi chiese di immaginare una linea che divide l’Italia in due. Sopra quella linea, spiegò, ci sono dati demografici ed economici più alti dei paesi più ricchi d’Europa; sotto quella linea invece siamo ai livelli della Grecia. Questo discorso ci ha molto colpito e per questo abbiamo deciso di andare sotto la linea”.

Tra le riflessioni di Cook ci sono anche quelle riservate al contesto europeo: “Credo che l’Europa – afferma – avrebbe bisogno di più Italia in questo momento, cioè di credere che il futuro sarà migliore del presente. Sarebbe un vero peccato non farlo. Lei mi chiede se questo non sia il momento peggiore per venire a investire in Europa – risponde Cook al digital champion Riccardo Luna – con le continue liti politiche, il rischio di una stagnazione economica, le tensioni sui mercati finanziari. Ecco, le rispondo così: quando vado a Bruxelles respiro pesantezza, burocrazia, difficoltà, mentre qui in Italia c’è una meravigliosa aria di cambiamento, ottimismo, opportunità; qui sento che ‘the sky is the limit’, che tutto è davvero possibile”.

Infine qualche impressione sull’incontro con Papa Francesco: “E’ stato così emozionante che ancora mi sembra di stare seduto davanti a lui. E’ forse il più grande leader della terra e per me è stato il privilegio di una vita poterlo incontrare. Abbiamo parlato di energie rinnovabili”.

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