In un contesto caratterizzato da forti segnali di rallentamento delle Big Tech, Apple e Amazon non deludono. Nonostante qualche ombra, entrambe le società archiviano il secondo trimestre del 2022 con risultati sopra le attese, guadagnando anche qualche punto percentuale a Wall Street.
Apple prevede un’accelerazione dei ricavi a settembre
Apple chiude il terzo trimestre dell’esercizio fiscale con ricavi in aumento del 2% a 83 miliardi di dollari, superando come detto le stime degli analisti. L’utile è però sceso del 10,6% a 19,4 miliardi. “Vediamo delle sacche di debolezza qua e là ma prevediamo un’accelerazione dei ricavi a settembre”, ha spiegato l’amministratore delegato Tim Cook. I ricavi da iPhone sono saliti del 2,8% a 40,67 miliardi di dollari, ben oltre il -2,5% atteso dagli analisti, mentre su quelli di iPad e Mac hanno pesato i colli di bottiglia delle supply chain.
Il segmento dei servizi (abbonamenti mensili, commissioni di pagamento, garanzie, costi di licenza di ricerca di Google e entrate dall’iPhone App Store) è stato quello in più rapida crescita per Apple durante il trimestre. Il settore è infatti cresciuto di oltre il 12%, sebbene si tratti di un calo rispetto all’incremento del 17% registrato nel secondo trimestre e in calo rispetto alla crescita del 27% registrata nello stesso periodo dell’anno scorso. Cook ha affermato che Apple ha 860 milioni di abbonamenti a pagamento attuali, che includono chiunque si abboni a un’app venduta sull’App Store di Apple oltre a prodotti come Apple Music e iCloud.
In Cina Cupertino ha fatto molto meglio delle attese e registrato una contrazione limitata nonostante i lockdown. “I risultati continuano a dimostrare la nostra capacità di gestire le attività nonostante il difficile contesto operativo”, mette in evidenza il Chief financial officer, Luca Maestri. Le performance positive spingono i titoli Apple a Wall Street dove, nelle contrattazioni after hours, salgono del 3%.
Anche Amazon batte le stime e riduce le perdite
Amazon invece contiene i danni e chiude il secondo trimestre con una perdita netta di 2 miliardi di dollari, contro i 3,8 miliardi di rosso registrati nei primi tre mesi dell’anno. Il fatturato sale del 7% a 121,23 miliardi, oltre i 119,09 miliardi previsti dal mercato.
Amazon Web Services ha messo a segno 19.7 miliardi di dollari di revenue contro il consensus di 19.56 miliardi di StreetAccount, mentre la pubblicità ha generato 8.76 miliardi contro gli 8.65 miliardi stimati. Anche i 125-130 miliardi di incassi attesi dalla guidance per il terzo trimestre sono superiori alle stime degli analisti. Nel post market il titolo sale dunque di oltre il 10%.
“Nonostante le continue pressioni inflazionistiche sui prezzi di carburante, energia e trasporto, stiamo facendo progressi sui costi più controllabili, in particolare migliorando la produttività della nostra rete”, ha dichiarato il ceo Andy Jassy. “Stiamo anche assistendo a un’accelerazione dei ricavi grazie al fatto che stiamo continuando a rendere Prime sempre più attraente per gli iscritti, sia investendo per ottenere una maggiore velocità di spedizione, sia aggiungendo vantaggi unici per i clienti”.