La Competition and markets authority ha avviato nei mesi scorsi uno studio approfondito su Apple e Google nel timore che i due colossi americani esercitino un controllo eccessivo su tre mercati: i sistemi operativi mobili (iOs e Android), gli app store (App Store e Play Store) e i web browser (Safari e Chrome) che, insieme, formano i loro ecosistemi per i dispositivi mobili. La Cma ipotizza la capacità di Apple e Google, grazie al loro dominio di mercato, di rendere le condizioni competitive favorevoli ai propri servizi.
Faro sugli app store e le condizioni per gli sviluppatori
La Cma spiega che, quando un consumatore compra un device mobile, sostanzialmente entra nell’ecosistema o di Google Android o di Apple iOs. Di conseguenza le due aziende sono in grado di controllare come i contenuti online, come le app mobili e i siti Internet, vengono portati all’utente finale. “Possono anche agire sul playing field in modo da favorire i propri servizi”, scrive l’authority; per esempio, l’ecosistema di Apple “non ammette altri app store al di fuori del proprio su iPhone e iPad e il suo browser Safari è pre-installato su questi dispositivi. Il browser di Google, Chrome, e il suo app store pure sono pre-installati sulla maggior parte dei dispositivi Android”.
Altro elemento di attenzione per l’autorità sono le condizioni applicate al lavoro degli sviluppatori di app, “che devono rispettare le regole imposte da Apple e Google e che sono, secondo alcuni, troppo restrittive. Gli sviluppatori devono accettare questi termini per raggiungere gli utenti e ciò include pagare commissioni del 30% ad Apple e Google”.
L’App Store di Apple è già nel mirino dell’antitrust Ue e di una causa legale negli Stati Uniti tra la Mela e Epic Games.
Meno innovazione e prezzi più cari: in arrivo più regole?
Di qui il timore dell’autorità che il mercato mobile britannico venga ristretto: difficile che emergano concorrenti di Apple e Google. I consumatori ne pagano le conseguenze: “È possibile che le persone non ricevano il pieno beneficio dei nuovi prodotti e servizi, come le web app o le nuove modalità di gioco online sul cloud sui dispositivi iOs”, afferma la Cma. L’Antrust britannico è anche preoccupato che gli utenti possano finire col pagare prezzi finali più alti perché il mercato non è abbastanza competitivo, inclusi i prezzi degli iPhone, degli abbonamenti alle app e degli acquisti dentro le app”.
Andrea Coscelli, Chief executive della Cma, parla di “vice-like grip” esercitato da Apple e Google su come gli utenti usano i cellulari. “Qualunque intervento deve affrontare questo significativo potere di mercato delle due aziende nelle aree chiave dei sistemi operativi, dei negozi di app e dei browser. Pensiamo che il modo migliore di farlo sia tramite la Digital markets unit quando ne otterrà il potere dal governo”.
I rimedi: focus sulle “web app” e i sistemi di pagamento
Il report provvisorio della Cma suggerisce una serie di azioni che potrebbero essere intraprese per arginare il potere di mercato di Apple e Google. Per esempio, rendere più facile per gli utenti passare da un dispositivo iOs a uno Android e viceversa quando vogliono cambiare cellulare senza perdere dati o funzionalità, o rendere più facile installare app con modalità diverse dall’App Store o dal Play Store, tra cui tramite le “web app”.
La Cma suggerisce anche di permettere a tutte le app di dare agli utenti la scelta su come effettuare gli acquisti in-app (crediti per i giochi o abbonamenti), ovvero anche al di fuori dei sistemi di pagamento di Apple e Google. Inoltre, si dovrebbe rendere più semplice per gli utenti scegliere alternative ad Apple e Google in servizi come i browser; in particolare, dovrebbe essere più facile scegliere quale browser si vuole di default.