IL CASO

Apple e Google nel mirino dell’Antitrust Uk: “Duopolio sui browser mobili”

Al via un’indagine per verificare se le restrizioni imposte dai due big limitino l’innovazione e aggiungano “costi inutili” alle attività degli sviluppatori web. La difesa: “Promuoviamo la concorrenza”

Pubblicato il 23 Nov 2022

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Apple e Google nel mirino dell’Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito (Cma). A loro carico, in linea con i risultati di una precedente consultazione, è stata infatti avviata un’indagine mirata ad approfondire la loro posizione di sospetto duopolio nel mercato dei browser mobili e nel cloud gaming.
Sotto la lente del “watchdog” britannico, in particolare, ci sono il pesante controllo esercitato dai due giganti del web sulla navigazione degli utenti e la gestione dei giochi su cloud da parte di App Store, un ecosistema – scrive la Cma – “che consente loro di esercitare una morsa su sistemi operativi, app store e browser web su dispositivi mobili”.

“Costi inutili e limitazioni” dalle restrizioni sui browser

In una nota ufficiale l’Authority spiega che Google e Apple hanno gestito il 97% di tutta la navigazione web avvenuta nel Regno Unito nel 2021, “e quindi – puntualizza – qualsiasi restrizione su questi motori può avere un impatto notevole sulle esperienze degli utenti”. Sviluppatori web, fornitori di servizi di cloud gaming e venditori di browser, rivolgendosi alla Cma hanno dichiarato che lo status quo, imposto dai due giganti tech, limita l’innovazione e aggiunge “costi inutili” alle loro attività.

Le restrizioni di Apple, in particolare, combinate con investimenti insufficienti nella tecnologia del browser, causerebbero loro spese aggiuntive e frustrazione poiché devono affrontare bug e problemi tecnici durante la creazione di pagine web e non hanno altra scelta che creare app mobili su misura. “In definitiva – scrive la Cma -, queste restrizioni limitano la scelta e possono rendere più difficile portare nuove app innovative nelle mani dei consumatori del Regno Unito. Allo stesso tempo, Apple e Google hanno sostenuto che sono necessarie restrizioni per proteggere gli utenti. L’indagine di mercato prenderà in considerazione queste preoccupazioni e valuterà se sono necessarie nuove regole per ottenere risultati migliori”.

Ma i Big negano le accuse

Google ha affermato che il suo sistema operativo mobile Android offre agli utenti una scelta più ampia di app e app store rispetto a qualsiasi altra piattaforma mobile. Secondo un portavoce dell’azienda, “consente inoltre agli sviluppatori di scegliere il motore del browser che desiderano ed è stato il trampolino di lancio per milioni di app”. “Ci impegniamo a creare piattaforme aperte e prospere che diano potere ai consumatori e aiutino gli sviluppatori a creare attività di successo”, ha aggiunto.

Apple ha affermato che si impegnerà “in modo costruttivo” con la Cma per spiegare come il suo approccio “promuova la concorrenza e la scelta, garantendo al contempo la privacy e la sicurezza dei consumatori”.

L’indagine stabilirà “se le preoccupazioni sono giustificate”

“Molte aziende e sviluppatori web del Regno Unito ci dicono di sentirsi frenati dalle restrizioni stabilite da Apple e Google“, ha dichiarato in una nota Sarah Cardell, amministratore delegato ad interim della Cma. “Abbiamo in programma di indagare se le preoccupazioni che abbiamo sentito sono giustificate e, in tal caso, identificare misure per migliorare la concorrenza e l’innovazione in questi settori”.

Non è la prima volta che i giganti tecnologici statunitensi, tra cui il proprietario di Google Alphabet e Apple, attirano l’attenzione delle autorità di regolamentazione della concorrenza a Bruxelles, Londra e altrove. Il Play Store di Google, in particolare, è oggetto di indagini separate da parte delle autorità antitrust dell’Ue e della Gran Bretagna.

Un’industria multimiliardaria nel Regno Unito

I giochi per computer sono un’industria multimiliardaria nel Regno Unito, che coinvolge milioni di persone. Attualmente sono oltre 800.000 gli utenti di servizi di cloud gaming nel Paese, ma le restrizioni alla loro distribuzione sui dispositivi mobili potrebbero ostacolare la crescita in questo settore.

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