Esperienza personalizzata, tecnologie innovativi e servizi connessi. Secondo lo studio elaborato dalla società di consulenza Capgemini “The selfie experience: The envolving behaviour of the connected customer” sono queste le tre caratteristiche che i consumatori si aspettano dalla propria futura macchina.
Per quel che riguarda innanzitutto la fase di acquisto delle autovetture i dati dell’indagine, condotta su un campione di 7.500 persone, evidenzia una maggiore propensione al contatto fisico rispetto alla navigazione online. Pur utilizzando siti web dei produttori, pagine dei social media, applicazioni per smartphone e forum sul web per la scelta del veicolo, ai concessionari spetta ancora un ruolo cruciale nella vendita.
L’aspetto più curioso rispetto a questa fase è che la maggioranza dei consumatori (80%), essendo interessati alle funzionalità della auto smart, sono disposti a consentire l’accesso ai propri dati ai produttori di apparecchiature originali, i cosiddetti OEM. La quasi totalità del campione (99%) è infatti ben informata e soddisfatta dell’uso che rivenditori e produttori fanno dei propri dati.
“Abituati alla combinazione di canali offline e online in altri settori come nella vendita al dettaglio, i consumatori vogliono poter usufruire della stessa condizione anche nel settore automobilistico” -spiega Domenico Cipollone, vicepresidente di Capgemini– “Attualmente c’è poca condivisione dei dati tra OEM e rivenditori. Ci vuole un cambio di mentalità“.
Particolare curiosità da parte verso le innovazioni in ambito aumobilistiche che Apple e Google si apprestano a lanciare in futuro: la metà degli intervistati, seppur soddisfatti della propria auto, sarebbero pronti a comprare la nuova macchina da uno dei due giganti dell’hi-tech.
Rispetto alle caratteristiche del veicolo da comprare, il rapporto sottolinea dunque un’attenzione significativa che i consumatori dedicano ai servizi tecnologici delle nuove vetture. Il 47% degli intervistati già usa o vorrebbe usare le funzionalità delle auto connesse, con la percentuale di coloro che reputano questi servizi fondamentali in futuro che sale all’80%. C’è però un consumatore su tre che ritiene significativa la minaccia di un attacco informatico, considerandola un motivo valido per non utilizzare le funzionalità smat del veicolo.