E’ stata siglata oggi la prima ipotesi di contratto integrativo per i 1.500 lavoratori dei 14 negozi monomarca assunti da Apple in Italia per la vendita e l’assistenza ai clienti.
L’intesa avrà valore triennale e disciplina l’organizzazione del lavoro “per un miglioramento – si legge in una nota di Filcams Cgil – della produttività, della competitività e delle condizioni di lavoro”.
Tra le novità più importanti, prosegue il comunicato, c’è la flessibilità dei contratti part time concordata con i lavoratori, la gestione dell’aumento lavorativo per i contratti full time in alcune occasioni, come nel periodo natalizio o in occasione di lancio di nuovi prodotti, l’inserimento della banca ore, l’organizzazione del lavoro domenicale, il pagamento totale della malattia i e buoni pasto per una giornata lavorativa superiore alle 5 ore. Ogni voce, fanno sapere dalla Filcams Cgil, è regolamentata con indennità economiche aggiuntive rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale.
“Un accordo migliorativo, una mosca bianca in una fase storica così difficile – afferma Sandro Pagaria, che ha seguito la trattativa per Filcams Cgil Nazionale – dopo anni di disdette contrattuali, riuscire a definire un’intesa che restituisce ai lavoratori i giusti riconoscimenti sia a livello professionale che economico, è un traguardo molto importante. I lavoratori devono essere il valore aggiunto per la competitività e produttività dell’azienda.
Una flessibilità regolamentata e sostenibile è possibile – conclude – impedendo che la flessibilità non governata incida negativamente sui tempi di vita dei lavoratori”.
Ora l’intesa, che nelle fasi di negoziazione è stata affrontata dal sindacato coinvolgendo i lavoratori con assemblee negli Apple store, prima di entrare in vigore dovrà essere approvata dai dipendenti.