Frena l’iPhone, frenano i conti di Apple. A ufficializzare il primo calo dal 2007 anni delle vendite degli smartphone del colosso di Cupertino e la prima contrazione dei ricavi dopo 13 anni è stato l’Ad Tim Cook, che ha presentato nella tarda serata di ieri i risultati del secondo trimestre dell’esercizio fiscale 2016.
Numeri che sono andati per buona parte addirittura sotto le stime degli analisti, che comunque non erano stati affatto teneri nel prevedere i conti di questi primi 3 mesi dell’anno. Il grande osservato è stato ovviamente l’iPhone, che ha registrato vendite calate, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, di 10 milioni di pezzi da 61 a 51 milioni (-16,3% quasi in linea con il -18% attesto dal mercato). Una discesa che si è fatta sentire sui ricavi, diminuiti del 13% a quota 50,6 miliardi di dollari (quasi 2 in meno rispetto al consensus) e sull’utile netto, che registra un calo del 22% fermandosi a 10,5 miliardi, pari a 1,90 dollari per azione sotto i 2 del consensus.
A farsi sentire sul rallentamento del motore-iPhone è stata soprattutto la Cina, dove il fatturato è calato del 26% scendendo fino a quota 12,5 miliardi, ben 5,9 miliardi in meno rispetto al 1° trimestre dell’anno. Al Wall Street Journal Cook ha parlato di “trimestre difficile” di “forti venti contrari” che non hanno permesso a Cupertino di mettere vento in poppa alla vela. È chiaro che la frenata dell’iPhone spaventi i mercati, anche perché lo smartphone rappresenta oggi il 65% circa del giro d’affari della compagnia californiana. Un rallentamento non bilanciato, e qua si nascondono i timori di Wall Street, dalla contemporanea crescita delle vendite degli altri prodotti: nel 2° trimestre dell’anno iPad in picchiata del 19% (10,25 milioni di pezzi venduti) e Mac fermi a quota 4,03 milioni di unità (-9% rispetto allo stesso trimestre 2015), quasi 600mila in meno di quelle stimate dagli analisti.
Come se non bastasse, non andrà meglio la performance del prossimo trimestre, con Apple che prevede ricavi per 41-43 miliardi. Cifre lontane da quelle degli analisti, pronti a scommettere su un dato vicino ai 47 miliardi. Per tenere a bada gli azionisti, che comunque hanno portato Apple a perdere in Borsa l’8% subito dopo gli annunci di Cook, il colosso di Cupertino ha annunciato un ampliamento del piano di distribuzione di capitale agli azionisti, che include i dividendi e il riacquisto di azioni: Apple prevede di distribuire 250 miliardi di dollari entro il marzo 2018, 50 miliardi in più rispetto a quelli previsti per il marzo 2017.