Per la prima volta dal proprio esordio nel mercato dell’elettronica di consumo datato 2007, l’iPhone rallenta la sua crescita. I conti di Apple diffusi oggi e relativi al primo trimestre dell’esercizio fiscale 2016 (chiuso il 26 dicembre 2015), testimoniano infatti un aumento delle vendite piuttosto lieve: sono stati venduti 74,7 milioni di iPhone, 300mila in più rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente per un aumento dello 0,4%. Confermati dunque i timori degli analisti e di Wall Street.
Tra i fattori che hanno determinato il rallentamento ci sono sicuramente il dollaro forte, che rende i prodotti Usa più costosi al cambio, e la diminuzione della domanda proveniente dal continente asiatico. Qui Apple ha infatti registrato sì un aumento delle vendite degli iPhone pari al 14%, ma che se confrontato al +70% segnato fra 2013 e 2014 segnala una certa difficoltà a tenere i ritmi di crescita avuti finora.
Per il trimestre in corso l’ad Tim Cook, che ha recentemente annunciato l’apertura a Napoli del primo centro europeo per lo sviluppo di app, prevede che le vendite possano addirittura calare, ma il manager ha espresso ottimismo spiegando che il colosso di Cupertino continuerà a investire negli smartphone nonostante la volatilità di molte economie: “Ci sono ancora molte persone nel mondo che hanno intenzione di acquistare uno smartphone e noi dobbiamo essere in grado di conquistare una grossa quota di questi potenziali acquirenti”.
Al di là della performance del melafonino più venduti al mondo, Apple ha fatto registrare conti positivi: nei 3 mesi di riferimento il fatturato ha toccato i 75,9 miliardi di dollari, segnando nuovi livelli record, mentre l’utile netto è arrivato a 18,4 miliardi di dollari (+1,9%).